Nella storia dell’italiano la nominalizzazione delle subordinate esplicite si è attuata mediante vari suffissati. Nel contributo si studiano in particolare la permanenza e il mutamento di alcuni tipi. I vari fenomeni sono analizzati in rapporto alla dimensione diacronica e alla diversità dei livelli di lingua; si tiene conto anche di eventuali casi di suppletivismo e di idiosincrasie lessicali dei nominali derivati. Considerando dapprima la trasformazione di alcuni tipi di subordinate esplicite nell’italiano di oggi: per es. (1) dichiaro che il candidato può essere ammesso  dichiaro l’ammissibilità del candidato, (2) premere fino a quando il prodotto fuoriesce  premere fino alla fuoriuscita del prodotto (scritta apposta a un distributore di bevande), ci si domanda: a) quali tipi di suffissati si producano più frequentemente nelle costruzioni esocentriche (completive) e in quelle endocentriche (“margini” o proposizioni avverbiali); b) quali livelli di lingua siano interessati dalla resa verbale e, rispettivamente nominale; c) quali effetti pragmatici siano ottenuti con le diverse realizzazioni verbali e nominali; d) quali indicazioni risultino dal confronto con altre lingue moderne; e) quali effetti si ricavino dall’uso di determinati tipi di formazione delle parole [=FP] ai fini della strutturazione complessiva del testo (inseribilità della frase nominale in contesti più ampi e sua modularità; problemi di equivalenza di una proposizione subordinata e di un sintagma nominale). Il tema qui affrontato, che interessa il rapporto tra la sintassi della frase complessa e la FP, coinvolge vari aspetti. La nominalizzazione, che appare ogniqualvolta è richiesta la cancellazione dell’agente e che ricorre soprattutto in talune varietà settoriali, può essere studiata più adeguatamente mediante il confronto con altre lingue. Cfr., per esempio, (1): ingl. I declare the candidate (to be) eligible / I declare the eligibility of the candidate; franc. je déclare que le candidat est admissible / je déclare l’admissibilité du candidat ; ted. Ich bestätige, daß der Kandidat zugelassen ist (werden kann) / Ich bestätige, die Zulaßungsberechtigung des Kandidaten; e (2): ingl. *Press until the discharge of the product / press until the product comes out / squeeze the product out; franc. pressez jusqu’à ce que le produit sorte / pressez jusq’à la sortie du produit; ted. den Knopf drücken (gedrückthalten), bis die Ware herauskommt / den Knopf drücken (gedrückthalten), bis zum Austritt der Ware. Analizzando gli aspetti pragmatici inerenti a tali fenomeni, si evince tra l’altro una tendenza più spiccata dell’italiano a marcare i rapporti tra i costituenti della frase. Nel passaggio dalla proposizione esplicita a quella implicita, oltre alla ristrutturazione sintattica, avvengono anche aggiustamenti di carattere semantico e lessicale ; tali aggiustamenti sono maggiori quando dalla proposizione si passa al sintagma nominale. Le frasi nominalizzate e le subordinate implicite non danno normalmente alcuna indicazione relativa al tempo, al modo all’aspetto e alla persona, fattori presenti invece nella subordinata esplicita, la quale mantiene in misura maggiore chiari indici morfologici, sintattici, semantici, testuali e pragmatici. Data la possibilità di esprimere uno stesso contenuto semantico mediante vari mezzi, è possibile al tempo stesso individuare una scala degli indici suindicati. Lo studio della FP nell’italiano antico ci fornisce utili elementi di valutazione. Mediante supporti informatici (Liz-Zanichelli) e spogli compiuti dal nostro gruppo di lavoro si analizzano in particolare alcuni fenomeni. Oltre ai punti a) - e) già esposti, si considerano: f) le variazioni in diacronia di alcuni tipi di suffissati (riduzione di N-anza / -enza, N-aggio, N -mento; progressiva scomparsa di N-agione / -igione cui si contrappone l’incremento di N-zione e N-Ø ; sviluppo di A-bile a spese di A-evole); g) i mutamenti che intervengono nei paradigmi della FP (perdita di significati, per es. togliere ‘prendere’, tagliare ‘uccidere’, tagliamento ‘uccisione’; la diversa funzione che un determinato tipo può assumere nell’italiano antico e nella lingua di oggi); h) la sostituzione di nominali mediante suppletivi (presura, tratto da prendere, sostituito da cattura); i) costrutti sintattici fondati su fenomeni propri della FP (tipo “N-tore + essere”; tipo “N-tura + complemento diretto”; subordinazione mista, come in per tema delle riprensioni del padre e che la donna non gli fosse tolta, Decameron); l) lo sviluppo di fenomeni testuali legati in vario modo alla FP, vedi supra il punto e) e la sequenza, ricorrente nella prosa antica, “Verbo … N della stessa base” (come in la città di Costantinopoli fu presa per li Franceschi … della quale presura molti cittadini della terra ... non poteano credere che cciò fosse vero, Cronica fiorentina; la reina di Francia si confessò dall’arcivescovo di Ruem … la quale confessione al re raccontata, ... il mosse a fare andare per tutto lo essercito ... una grida, Decameron).

Trasformazioni sintattiche e formazione delle parole. Linee evolutive nella storia dell’italiano

FRENGUELLI, GIANLUCA
1999-01-01

Abstract

Nella storia dell’italiano la nominalizzazione delle subordinate esplicite si è attuata mediante vari suffissati. Nel contributo si studiano in particolare la permanenza e il mutamento di alcuni tipi. I vari fenomeni sono analizzati in rapporto alla dimensione diacronica e alla diversità dei livelli di lingua; si tiene conto anche di eventuali casi di suppletivismo e di idiosincrasie lessicali dei nominali derivati. Considerando dapprima la trasformazione di alcuni tipi di subordinate esplicite nell’italiano di oggi: per es. (1) dichiaro che il candidato può essere ammesso  dichiaro l’ammissibilità del candidato, (2) premere fino a quando il prodotto fuoriesce  premere fino alla fuoriuscita del prodotto (scritta apposta a un distributore di bevande), ci si domanda: a) quali tipi di suffissati si producano più frequentemente nelle costruzioni esocentriche (completive) e in quelle endocentriche (“margini” o proposizioni avverbiali); b) quali livelli di lingua siano interessati dalla resa verbale e, rispettivamente nominale; c) quali effetti pragmatici siano ottenuti con le diverse realizzazioni verbali e nominali; d) quali indicazioni risultino dal confronto con altre lingue moderne; e) quali effetti si ricavino dall’uso di determinati tipi di formazione delle parole [=FP] ai fini della strutturazione complessiva del testo (inseribilità della frase nominale in contesti più ampi e sua modularità; problemi di equivalenza di una proposizione subordinata e di un sintagma nominale). Il tema qui affrontato, che interessa il rapporto tra la sintassi della frase complessa e la FP, coinvolge vari aspetti. La nominalizzazione, che appare ogniqualvolta è richiesta la cancellazione dell’agente e che ricorre soprattutto in talune varietà settoriali, può essere studiata più adeguatamente mediante il confronto con altre lingue. Cfr., per esempio, (1): ingl. I declare the candidate (to be) eligible / I declare the eligibility of the candidate; franc. je déclare que le candidat est admissible / je déclare l’admissibilité du candidat ; ted. Ich bestätige, daß der Kandidat zugelassen ist (werden kann) / Ich bestätige, die Zulaßungsberechtigung des Kandidaten; e (2): ingl. *Press until the discharge of the product / press until the product comes out / squeeze the product out; franc. pressez jusqu’à ce que le produit sorte / pressez jusq’à la sortie du produit; ted. den Knopf drücken (gedrückthalten), bis die Ware herauskommt / den Knopf drücken (gedrückthalten), bis zum Austritt der Ware. Analizzando gli aspetti pragmatici inerenti a tali fenomeni, si evince tra l’altro una tendenza più spiccata dell’italiano a marcare i rapporti tra i costituenti della frase. Nel passaggio dalla proposizione esplicita a quella implicita, oltre alla ristrutturazione sintattica, avvengono anche aggiustamenti di carattere semantico e lessicale ; tali aggiustamenti sono maggiori quando dalla proposizione si passa al sintagma nominale. Le frasi nominalizzate e le subordinate implicite non danno normalmente alcuna indicazione relativa al tempo, al modo all’aspetto e alla persona, fattori presenti invece nella subordinata esplicita, la quale mantiene in misura maggiore chiari indici morfologici, sintattici, semantici, testuali e pragmatici. Data la possibilità di esprimere uno stesso contenuto semantico mediante vari mezzi, è possibile al tempo stesso individuare una scala degli indici suindicati. Lo studio della FP nell’italiano antico ci fornisce utili elementi di valutazione. Mediante supporti informatici (Liz-Zanichelli) e spogli compiuti dal nostro gruppo di lavoro si analizzano in particolare alcuni fenomeni. Oltre ai punti a) - e) già esposti, si considerano: f) le variazioni in diacronia di alcuni tipi di suffissati (riduzione di N-anza / -enza, N-aggio, N -mento; progressiva scomparsa di N-agione / -igione cui si contrappone l’incremento di N-zione e N-Ø ; sviluppo di A-bile a spese di A-evole); g) i mutamenti che intervengono nei paradigmi della FP (perdita di significati, per es. togliere ‘prendere’, tagliare ‘uccidere’, tagliamento ‘uccisione’; la diversa funzione che un determinato tipo può assumere nell’italiano antico e nella lingua di oggi); h) la sostituzione di nominali mediante suppletivi (presura, tratto da prendere, sostituito da cattura); i) costrutti sintattici fondati su fenomeni propri della FP (tipo “N-tore + essere”; tipo “N-tura + complemento diretto”; subordinazione mista, come in per tema delle riprensioni del padre e che la donna non gli fosse tolta, Decameron); l) lo sviluppo di fenomeni testuali legati in vario modo alla FP, vedi supra il punto e) e la sequenza, ricorrente nella prosa antica, “Verbo … N della stessa base” (come in la città di Costantinopoli fu presa per li Franceschi … della quale presura molti cittadini della terra ... non poteano credere che cciò fosse vero, Cronica fiorentina; la reina di Francia si confessò dall’arcivescovo di Ruem … la quale confessione al re raccontata, ... il mosse a fare andare per tutto lo essercito ... una grida, Decameron).
1999
888319361X
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/43264
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact