Il racconto di Esteban Echeverría, “El Matadero”, è qui analizzato quale modello archetipico di una “letteratura di guerra civile”, e per ciò stesso fondante un’intera e peculiare tradizione narrativa. Le circostanze politiche e sociali della scrittura, infatti, informano la struttura e lo statuto stesso del racconto, che è al contempo rappresentazione del conflitto ed esso stesso strumento d’offesa. Il testo rivela la tormentata ricerca di un modello di rappresentazione, che risulta non essere coerente ed univoco, bensì in costante trasformazione, dando origine a un genere inedito e destabilizzante nell’intero sistema letterario argentino e ispanoamericano.
Con mano tremante d'ira: la guerra civile come problema di rappresentazione (Esteban Echeverria, El matadero)
SALVIONI, AMANDA
2008-01-01
Abstract
Il racconto di Esteban Echeverría, “El Matadero”, è qui analizzato quale modello archetipico di una “letteratura di guerra civile”, e per ciò stesso fondante un’intera e peculiare tradizione narrativa. Le circostanze politiche e sociali della scrittura, infatti, informano la struttura e lo statuto stesso del racconto, che è al contempo rappresentazione del conflitto ed esso stesso strumento d’offesa. Il testo rivela la tormentata ricerca di un modello di rappresentazione, che risulta non essere coerente ed univoco, bensì in costante trasformazione, dando origine a un genere inedito e destabilizzante nell’intero sistema letterario argentino e ispanoamericano.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
con mano tremante.pdf
solo utenti autorizzati
Tipologia:
Documento in post-print (versione successiva alla peer review e accettata per la pubblicazione)
Licenza:
DRM non definito
Dimensione
144.12 kB
Formato
Adobe PDF
|
144.12 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.