Nel 1799 Alexandre Lenoir inaugurava, nel chiostro del convento dei Petits Augustins, sede del Musée des Monuments Français, il Giardino Eliseo, dedicato alla memoria delle grandi figure della storia francese, di cui intendeva celebrare la virtù. In questo luogo alcuni dei concetti già cari al museo, almeno nelle sue forme archetipiche, come fama, virtù, memoria, eredi del clima culturale proprio del volgere del secolo dei Lumi, troveranno una concretizzazione visiva, un appello al sentimento e all’immaginazione e un impatto emozionale che, partendo dalla Rivoluzione, apriranno la strada alla nuova epoca del romanticismo e si espanderanno in buona parte del territorio europeo con esiti inaspettati. L’esaltazione delle figure degli uomini illustri era stata difatti una grande affermazione dello spirito illuminista, che aveva spostava il sistema dall’onore al valore. Già il conte D’Angiviller, nel 1775, aveva iniziato a realizzare nella Grand Galerie del Louvre una sala dedicata alle glorie nazionali attraverso commissioni reali, e prima di lui un esponente della borghesia parigina, fedele alla monarchia, Evrard Titon du Tillet (1677 – 1762) aveva concepito l’idea di un grandioso monumento, un “Parnaso francese”, del quale aveva fatto realizzare un modello in bronzo dallo scultore L. Garnier, allievo di Girardon. Con la Rivoluzione la forma di consacrazione pubblica dei grandi troverà soluzione nell’aprile del 1791, con la trasformazione della chiesa di Sainte-Genevieve in Pantheon, presto però trasformato in tempio delle glorie militari. Riprendendo un modello legato alla cultura classica e alla poesia sepolcrale, sarà proprio Lenoir a riallestire nel Jardin Elysée un luogo esemplare di funzione civica e morale: un luogo di raccoglimento, che contribuiva attraverso l’esempio dei grandi - di cui erano allestite tra la vegetazione tombe e cenotafi - a istruire coloro che lo visitavano e a costruire l’identità comunitaria dei cittadini. A questa visione escatologica non era disgiunta quella di trasmutazione interiore propria della massoneria, fortemente legata al clima rivoluzionario e della quale Lenoir era uno dei massimi esponenti. A questo contesto possono essere legati anche alcuni esempi di realizzazioni italiane, specialmente toscane, come il Pantheon di Scornio presso Pistoia.

Tradizione e rivoluzione: le Jardin Elysée nel Musée des Monuments Français di Alexandre Lenoir

DRAGONI, PATRIZIA
2009-01-01

Abstract

Nel 1799 Alexandre Lenoir inaugurava, nel chiostro del convento dei Petits Augustins, sede del Musée des Monuments Français, il Giardino Eliseo, dedicato alla memoria delle grandi figure della storia francese, di cui intendeva celebrare la virtù. In questo luogo alcuni dei concetti già cari al museo, almeno nelle sue forme archetipiche, come fama, virtù, memoria, eredi del clima culturale proprio del volgere del secolo dei Lumi, troveranno una concretizzazione visiva, un appello al sentimento e all’immaginazione e un impatto emozionale che, partendo dalla Rivoluzione, apriranno la strada alla nuova epoca del romanticismo e si espanderanno in buona parte del territorio europeo con esiti inaspettati. L’esaltazione delle figure degli uomini illustri era stata difatti una grande affermazione dello spirito illuminista, che aveva spostava il sistema dall’onore al valore. Già il conte D’Angiviller, nel 1775, aveva iniziato a realizzare nella Grand Galerie del Louvre una sala dedicata alle glorie nazionali attraverso commissioni reali, e prima di lui un esponente della borghesia parigina, fedele alla monarchia, Evrard Titon du Tillet (1677 – 1762) aveva concepito l’idea di un grandioso monumento, un “Parnaso francese”, del quale aveva fatto realizzare un modello in bronzo dallo scultore L. Garnier, allievo di Girardon. Con la Rivoluzione la forma di consacrazione pubblica dei grandi troverà soluzione nell’aprile del 1791, con la trasformazione della chiesa di Sainte-Genevieve in Pantheon, presto però trasformato in tempio delle glorie militari. Riprendendo un modello legato alla cultura classica e alla poesia sepolcrale, sarà proprio Lenoir a riallestire nel Jardin Elysée un luogo esemplare di funzione civica e morale: un luogo di raccoglimento, che contribuiva attraverso l’esempio dei grandi - di cui erano allestite tra la vegetazione tombe e cenotafi - a istruire coloro che lo visitavano e a costruire l’identità comunitaria dei cittadini. A questa visione escatologica non era disgiunta quella di trasmutazione interiore propria della massoneria, fortemente legata al clima rivoluzionario e della quale Lenoir era uno dei massimi esponenti. A questo contesto possono essere legati anche alcuni esempi di realizzazioni italiane, specialmente toscane, come il Pantheon di Scornio presso Pistoia.
2009
9788860562067
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Dragoni_Percorsi_2009.pdf

accesso aperto

Tipologia: Documento in post-print (versione successiva alla peer review e accettata per la pubblicazione)
Licenza: DRM non definito
Dimensione 438.58 kB
Formato Adobe PDF
438.58 kB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/40313
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact