Il contributo suggerisce un percorso di avvicinamento al pensiero di Wittgenstein, nell’intento di intercettarne alcune istanze etiche di fondo, a partire dall’ipotesi che tali istanze non rappresentino un interesse occasionale e periferico: al contrario, con il passare degli anni esse acquistano progressivamente un rilievo e una centralità strategica. La posizione di Wittgenstein risente del clima generato dalla “svolta linguistica” e per molti versi lo alimenta; eppure, ad un esame attento, la sua appare una posizione eccentrica, alla ricerca continua di una radicalità che non si lascia imprigionare in schemi precostituiti. Passando in rassegna alcuni scritti fondamentali nei quali l’attenzione all’etica affiora in forme più o meno esplicite, si cerca di distinguere una pars destruens e una pars construens. Per quanto riguarda il primo aspetto si riconosce alla sua opera il carattere di una forte, costante messa in guardia contro ogni tentazione di oversimplification, che s’illuda di ancorare l’etico al naturale, sottomettendolo alla fragilità rappresentativa di una modulazione linguistica. Liberandoci da una concezione rappresentativa della razionalità, si può offrire un contributo fondamentale per la liberazione dell’etica da ogni fraintendimento naturalistico. In tal senso la risposta alle domande intorno al senso della vita e della filosofia assume in entrambi i casi la medesima forma: la soluzione emerge nel momento stesso in cui il problema come tale viene dissolto. Sul versante di una pars construens, si riconosce una vera e propria intenzione etica alla base dell’impegno critico dell’Autore, che si manifesta come una sorta di stupore originario dinanzi all’esperienza dell’assoluto e dell’irriducibile. L’eccedenza metalinguistica di questo avvertimento atematico non lo declassa ad una forma di irrazionalismo residuale, ma, al contrario, lo innalza al livello di un primato etico, che pensa l’urto dell’etica contro i limiti del linguaggio nei termini di un paradosso insuperabile.

Istanze etiche nell’itinerario speculativo di Wittgenstein

ALICI, Luigino
2004-01-01

Abstract

Il contributo suggerisce un percorso di avvicinamento al pensiero di Wittgenstein, nell’intento di intercettarne alcune istanze etiche di fondo, a partire dall’ipotesi che tali istanze non rappresentino un interesse occasionale e periferico: al contrario, con il passare degli anni esse acquistano progressivamente un rilievo e una centralità strategica. La posizione di Wittgenstein risente del clima generato dalla “svolta linguistica” e per molti versi lo alimenta; eppure, ad un esame attento, la sua appare una posizione eccentrica, alla ricerca continua di una radicalità che non si lascia imprigionare in schemi precostituiti. Passando in rassegna alcuni scritti fondamentali nei quali l’attenzione all’etica affiora in forme più o meno esplicite, si cerca di distinguere una pars destruens e una pars construens. Per quanto riguarda il primo aspetto si riconosce alla sua opera il carattere di una forte, costante messa in guardia contro ogni tentazione di oversimplification, che s’illuda di ancorare l’etico al naturale, sottomettendolo alla fragilità rappresentativa di una modulazione linguistica. Liberandoci da una concezione rappresentativa della razionalità, si può offrire un contributo fondamentale per la liberazione dell’etica da ogni fraintendimento naturalistico. In tal senso la risposta alle domande intorno al senso della vita e della filosofia assume in entrambi i casi la medesima forma: la soluzione emerge nel momento stesso in cui il problema come tale viene dissolto. Sul versante di una pars construens, si riconosce una vera e propria intenzione etica alla base dell’impegno critico dell’Autore, che si manifesta come una sorta di stupore originario dinanzi all’esperienza dell’assoluto e dell’irriducibile. L’eccedenza metalinguistica di questo avvertimento atematico non lo declassa ad una forma di irrazionalismo residuale, ma, al contrario, lo innalza al livello di un primato etico, che pensa l’urto dell’etica contro i limiti del linguaggio nei termini di un paradosso insuperabile.
2004
9788830807778
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