La scuola russa e sovietica ha sempre costituito un importante tema di ricerca per gli specialisti dell’ex Unione sovietica. Al pari degli studiosi russi della pedagogia, che hanno dimostrato una grande capacità di rinnovamento metodologico dopo la caduta del regime socialista, gli storici occidentali hanno progressivamente abbandonato lo studio delle teorie pedagogiche per rivolgere il loro interesse all’analisi dei sistemi scolastici intesi come sistemi complessi di cultura educativa, identità nazionale e riforme istituzionali. Questo saggio cerca quindi di cogliere le specificità del sistema scolastico russo e sovietico nella prospettiva della lunga durata (durante la monarchia zarista e dopo la Rivoluzione d’ottobre fino alla riforma sovietica del 1958). Si trattò, infatti, di un sistema fortemente condizionato nel suo sviluppo da istanze di diversa natura quali l’alfabetizzazione di massa della popolazione rurale, l’istruzione delle nazionalità non russe, l’educazione comunista e la lotta contro l’analfabetismo degli adulti. Pertanto, la prima parte presenta a grandi linee la nascita e lo sviluppo del sistema scolastico zarista a partire dal regno di Caterina II fino al 1917, la seconda il periodo compreso fra la Rivoluzione d’ottobre e il 1939 e la terza il periodo che va dalla Seconda guerra mondiale fino alla destalinizzazione del sistema scolastico grazie alla riforma del 1958, al fine di mettere in evidenza le fasi del processo di alfabetizzazione e di scolarizzazione di massa e i rispettivi orientamenti della politica educativa. Infatti, l’ipotesi del presente saggio, sulla scorta della più recente produzione storiografica, è che la scuola sia stata considerata un importante strumento nella formazione dello Stato e della sua identità nazionale sia durante lo zarismo che durante il regime sovietico al di là dell’evoluzione della cultura educativa volta alla formazione del cittadino dell’Impero zarista o dell’educazione comunista del cittadino sovietico. Ciononostante la scuola è riuscita nel suo intento primario di combattere l’analfabetismo in modo più efficace rispetto agli altri paesi europei del periodo compreso fra le due guerre: in base ai censimenti della popolazione del 1897, 1926, 1939 si notò un cambiamento assai rilevante, e cioè che era alfabetizzato rispettivamente il 24,0%, il 51,1% e l’81,2% della popolazione in età compresa fra i 9 e i 50 anni.

Russian and Soviet Schooling: educational legacies, institutional reforms and national identities.

CAROLI, DORENA
2008-01-01

Abstract

La scuola russa e sovietica ha sempre costituito un importante tema di ricerca per gli specialisti dell’ex Unione sovietica. Al pari degli studiosi russi della pedagogia, che hanno dimostrato una grande capacità di rinnovamento metodologico dopo la caduta del regime socialista, gli storici occidentali hanno progressivamente abbandonato lo studio delle teorie pedagogiche per rivolgere il loro interesse all’analisi dei sistemi scolastici intesi come sistemi complessi di cultura educativa, identità nazionale e riforme istituzionali. Questo saggio cerca quindi di cogliere le specificità del sistema scolastico russo e sovietico nella prospettiva della lunga durata (durante la monarchia zarista e dopo la Rivoluzione d’ottobre fino alla riforma sovietica del 1958). Si trattò, infatti, di un sistema fortemente condizionato nel suo sviluppo da istanze di diversa natura quali l’alfabetizzazione di massa della popolazione rurale, l’istruzione delle nazionalità non russe, l’educazione comunista e la lotta contro l’analfabetismo degli adulti. Pertanto, la prima parte presenta a grandi linee la nascita e lo sviluppo del sistema scolastico zarista a partire dal regno di Caterina II fino al 1917, la seconda il periodo compreso fra la Rivoluzione d’ottobre e il 1939 e la terza il periodo che va dalla Seconda guerra mondiale fino alla destalinizzazione del sistema scolastico grazie alla riforma del 1958, al fine di mettere in evidenza le fasi del processo di alfabetizzazione e di scolarizzazione di massa e i rispettivi orientamenti della politica educativa. Infatti, l’ipotesi del presente saggio, sulla scorta della più recente produzione storiografica, è che la scuola sia stata considerata un importante strumento nella formazione dello Stato e della sua identità nazionale sia durante lo zarismo che durante il regime sovietico al di là dell’evoluzione della cultura educativa volta alla formazione del cittadino dell’Impero zarista o dell’educazione comunista del cittadino sovietico. Ciononostante la scuola è riuscita nel suo intento primario di combattere l’analfabetismo in modo più efficace rispetto agli altri paesi europei del periodo compreso fra le due guerre: in base ai censimenti della popolazione del 1897, 1926, 1939 si notò un cambiamento assai rilevante, e cioè che era alfabetizzato rispettivamente il 24,0%, il 51,1% e l’81,2% della popolazione in età compresa fra i 9 e i 50 anni.
2008
Macerata : EUM - Edizioni Università di Macerata
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