La giurisprudenza costituzionale sulla potestà legislativa in materia di lavoro, con particolare riferimento alla formazione professionale e alla previdenza sociale

Dopo avere ricostruito, a partire dalla giurisprudenza costituzionale, il quadro del riparto di competenze legislative tra Stato e Regioni, conseguente alla riforma costituzionale del 2001, l’Autore si sofferma in particolare sulle materie della formazione professionale e della previdenza sociale. Quanto alla prima, è oggetto di critica la distinzione, prospettata, con riferimento all’apprendistato, dalla sentenza n. 50 del 2005 della Corte Costituzionale, tra formazione aziendale - riconducibile alla materia dell’ordinamento civile di competenza statale – e extra aziendale, che compete alle regioni. Secondo l’Autore, oltre a destrutturare la dimensione formativa dell’apprendistato, il ricorso ad un criterio “spaziale” finisce col svuotare la competenza regionale. Della previdenza sociale, materia di competenza statale, invece, si evidenzia il rischio di indirette interferenze regionali attraverso leggi incidenti sul rapporto di lavoro dei propri dipendenti e il nesso strutturale esistente tra tale rapporto e l’obbligazione contributiva.