L’articolo studia l’operazione di recupero e di riuso per la scena dell’Etiopiche di Eliodoro intentata da Calderón de la Barca con la sua pièce, Los hijos de la Fortuna. Seppur segnata in sede critica dalla pressoché assoluta assenza di analisi, la riscrittura calderoniana si dimostra capace di utilizzare molte delle caratteristiche fondanti del testo originale (motivi topici e nuclei metaforici, tecniche narrative e pluralità dei punti di vista), riadattandole però alla moderna prospettiva del teatro barocco. In particolare il drammaturgo aureo compatta le azioni principali attorno alle quali ruotano le Etiopiche, riducendo gli spazi e ridisegnando i contorni di molti dei suoi personaggi, a partire dalla coppia dei due giovani protagonisti (Teágenes e Cariclea), il cui percorso di maturazione culminerà nella scoperta del perfetto amore corrisposto e nel conseguimento di una precisa identità. La catena di analogie esistenti tra questi innamorati ed i due mitici personaggi, le cui vicende vengono narrate da Calderón in Fortunas de Andrómeda y Perseo (1653), può inoltre servire ad avvalorare l’ipotesi di datazione, secondo cui la composizione di Los hijos de la Fortuna risalirebbe al periodo compreso tra il 1651 e il 1653.

Calderon e la riscrittura delle Etiopiche di Eliodoro

GENTILLI, Luciana
2010-01-01

Abstract

L’articolo studia l’operazione di recupero e di riuso per la scena dell’Etiopiche di Eliodoro intentata da Calderón de la Barca con la sua pièce, Los hijos de la Fortuna. Seppur segnata in sede critica dalla pressoché assoluta assenza di analisi, la riscrittura calderoniana si dimostra capace di utilizzare molte delle caratteristiche fondanti del testo originale (motivi topici e nuclei metaforici, tecniche narrative e pluralità dei punti di vista), riadattandole però alla moderna prospettiva del teatro barocco. In particolare il drammaturgo aureo compatta le azioni principali attorno alle quali ruotano le Etiopiche, riducendo gli spazi e ridisegnando i contorni di molti dei suoi personaggi, a partire dalla coppia dei due giovani protagonisti (Teágenes e Cariclea), il cui percorso di maturazione culminerà nella scoperta del perfetto amore corrisposto e nel conseguimento di una precisa identità. La catena di analogie esistenti tra questi innamorati ed i due mitici personaggi, le cui vicende vengono narrate da Calderón in Fortunas de Andrómeda y Perseo (1653), può inoltre servire ad avvalorare l’ipotesi di datazione, secondo cui la composizione di Los hijos de la Fortuna risalirebbe al periodo compreso tra il 1651 e il 1653.
2010
Internazionale
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