Trattasi dell’aggiornamento dei risultati di scavo relativi alle campagne 2007 e 2008 condotte dall’Università di Macerata presso l’area forense di Urbs Salvia. Dopo il rinvenimento di consistenti testimonianze dei resti della colonia tardo-repubblicana degli ultimi decenni del II sec. a.C. (Pollentia) nell’area ad Est del cardo maximus (tratto urbano della Salaria Gallica), ove sorgerà in età tiberiana il complesso santuariale Tempio-Criptoportico, le indagini estese anche ad Ovest di tale percorso viario, hanno portato in luce importanti elementi urbanistici quali un tratto di portico caratterizzato da colonne in arenaria su plinti ed una porticus duplex sul lato Nord sempre in arenaria, che andavano a definire già in età tardo-repubblicana/primo-augustea i limiti occidentale e settentrionale dell’area della piazza forense, poi ristrutturata, nel suo apparato monumentale, con la costruzione di nuovi portici in età tiberiano-claudia. Appartiene invece all’età augustea una nuova organizzazione architettonica e funzionale degli spazi, con l’avvio di un piano programmatico che comprende opere pubbliche di elevato valore ideologico, quali la cinta muraria, la progettazione dei tracciati viari, l’acquedotto e il serbatoio, ed una prima riorganizzazione del Foro. Nuovi edifici vengono inseriti nell’impianto urbanistico della città: si segnalano ad Est della Salaria Gallica, a ridosso dell’area del Tempio-Criptoportico, i complessi edilizi denominati Edifici “del pozzo” e “delle acque”, in uno dei quartieri più prestigiosi della città. Lo scavo di questi ultimi e della colmatura di un vano stradale interno (angiportus) che li collegava, messo in fuori uso alla metà del III secolo, ha consentito di riportare in luce alcuni oggetti di pregio tra i quali una bella testa ritratto marmorea di prima età imperiale, alcuni oscilla, ed uno straordinario manufatto rappresentato da un grande cratere a calice in marmo pentelico, di produzione neoattica, decorato da una teoria di Ninfe danzanti (edito recentemente a cura della scrivente: G.M. FABRINI, Urbs Salvia: un cratere “neoattico” dedicato alle Ninfe, in Mare Internum 3, 2011, pp. 65-76) che faceva certamente parte, insieme agli oscilla, degli arredi di lusso destinati a decorare i giardini o i peristili delle domus. La presenza di questi oggetti contribuisce a gettare nuova luce sulla temperie ideologico culturale di Urbs Salvia in età augustea. Il complesso forense dalle caratteristiche più monumentali risulta però quello di età tiberiano-claudia che comprende nel settore Est l’edificazione del Tempio-Criptoportico dedicato alla Salus Augusta Salviensium che comporta l’obliterazione delle strutture precedenti e impone una sostanziale trasformazione dell’asse longitudinale Nord-Sud del Foro tardo-repubblicano e augusteo in favore di una nuova direzione Est-Ovest dell’asse della piazza forense su cui vengono a prospettare i nuovi edifici sacri. L’area santuariale, che occupa la parte centrale di un intero isolato, è delimitata ad Ovest dal cardo maximus, ad Est dal I cardine orientale e a Sud da un asse viario minore con andamento Est-Ovest, denominato Strada Sud del Criptoportico che, pur esulando dal reticolo urbano, si inserisce in esso funzionalmente ad uso della stessa area cultuale: pavimentata con basoli in arenaria locale, con le crepidini e i marciapiedi, la strada corre parallela alla galleria meridionale del Criptoportico, e su di essa affacciano da Nord una serie di ambienti con funzione di botteghe. Lo scavo 2007-2008 ha portato in luce non solo la strada ma anche il complesso sistema fognario sul lato meridionale, già realizzato in età augustea (in solido con l’Edificio “delle acque”), che immette in un grande collettore posto più in basso, all’incrocio con il I cardine Est, mentre il completamento della strada con il suo basolato va assegnato ad età tiberiana, a servizio degli ambienti prospicienti. Lo scavo della Strada ha evidenziato con i suoi battuti, vari episodi di dissesto e ristrutturazione del piano stradale praticati a partire dalla metà del III secolo, quando in tutta l’area del quartiere si rilevano interventi analoghi che interessano gli Edifici “delle acque” e “del pozzo” ed i primi segni di rovina si avvertono anche all’interno del complesso Tempio-Criptoportico. Rinvenimenti monetali attestano la frequentazione della Strada Sud ancora nel IV e fino agli inizi del V secolo, quando cumuli di materiali di spoglio invadono la sede stradale e tutt’intorno si esercita un’alacre attività di distruzione delle strutture edilizie, poi sommerse da ultimo da uno spesso strato di argilla giallognola di tipo alluvionale.

Urbs Salvia (MC): indagini di scavo nell'area forense

FABRINI, Giovanna Maria
2009-01-01

Abstract

Trattasi dell’aggiornamento dei risultati di scavo relativi alle campagne 2007 e 2008 condotte dall’Università di Macerata presso l’area forense di Urbs Salvia. Dopo il rinvenimento di consistenti testimonianze dei resti della colonia tardo-repubblicana degli ultimi decenni del II sec. a.C. (Pollentia) nell’area ad Est del cardo maximus (tratto urbano della Salaria Gallica), ove sorgerà in età tiberiana il complesso santuariale Tempio-Criptoportico, le indagini estese anche ad Ovest di tale percorso viario, hanno portato in luce importanti elementi urbanistici quali un tratto di portico caratterizzato da colonne in arenaria su plinti ed una porticus duplex sul lato Nord sempre in arenaria, che andavano a definire già in età tardo-repubblicana/primo-augustea i limiti occidentale e settentrionale dell’area della piazza forense, poi ristrutturata, nel suo apparato monumentale, con la costruzione di nuovi portici in età tiberiano-claudia. Appartiene invece all’età augustea una nuova organizzazione architettonica e funzionale degli spazi, con l’avvio di un piano programmatico che comprende opere pubbliche di elevato valore ideologico, quali la cinta muraria, la progettazione dei tracciati viari, l’acquedotto e il serbatoio, ed una prima riorganizzazione del Foro. Nuovi edifici vengono inseriti nell’impianto urbanistico della città: si segnalano ad Est della Salaria Gallica, a ridosso dell’area del Tempio-Criptoportico, i complessi edilizi denominati Edifici “del pozzo” e “delle acque”, in uno dei quartieri più prestigiosi della città. Lo scavo di questi ultimi e della colmatura di un vano stradale interno (angiportus) che li collegava, messo in fuori uso alla metà del III secolo, ha consentito di riportare in luce alcuni oggetti di pregio tra i quali una bella testa ritratto marmorea di prima età imperiale, alcuni oscilla, ed uno straordinario manufatto rappresentato da un grande cratere a calice in marmo pentelico, di produzione neoattica, decorato da una teoria di Ninfe danzanti (edito recentemente a cura della scrivente: G.M. FABRINI, Urbs Salvia: un cratere “neoattico” dedicato alle Ninfe, in Mare Internum 3, 2011, pp. 65-76) che faceva certamente parte, insieme agli oscilla, degli arredi di lusso destinati a decorare i giardini o i peristili delle domus. La presenza di questi oggetti contribuisce a gettare nuova luce sulla temperie ideologico culturale di Urbs Salvia in età augustea. Il complesso forense dalle caratteristiche più monumentali risulta però quello di età tiberiano-claudia che comprende nel settore Est l’edificazione del Tempio-Criptoportico dedicato alla Salus Augusta Salviensium che comporta l’obliterazione delle strutture precedenti e impone una sostanziale trasformazione dell’asse longitudinale Nord-Sud del Foro tardo-repubblicano e augusteo in favore di una nuova direzione Est-Ovest dell’asse della piazza forense su cui vengono a prospettare i nuovi edifici sacri. L’area santuariale, che occupa la parte centrale di un intero isolato, è delimitata ad Ovest dal cardo maximus, ad Est dal I cardine orientale e a Sud da un asse viario minore con andamento Est-Ovest, denominato Strada Sud del Criptoportico che, pur esulando dal reticolo urbano, si inserisce in esso funzionalmente ad uso della stessa area cultuale: pavimentata con basoli in arenaria locale, con le crepidini e i marciapiedi, la strada corre parallela alla galleria meridionale del Criptoportico, e su di essa affacciano da Nord una serie di ambienti con funzione di botteghe. Lo scavo 2007-2008 ha portato in luce non solo la strada ma anche il complesso sistema fognario sul lato meridionale, già realizzato in età augustea (in solido con l’Edificio “delle acque”), che immette in un grande collettore posto più in basso, all’incrocio con il I cardine Est, mentre il completamento della strada con il suo basolato va assegnato ad età tiberiana, a servizio degli ambienti prospicienti. Lo scavo della Strada ha evidenziato con i suoi battuti, vari episodi di dissesto e ristrutturazione del piano stradale praticati a partire dalla metà del III secolo, quando in tutta l’area del quartiere si rilevano interventi analoghi che interessano gli Edifici “delle acque” e “del pozzo” ed i primi segni di rovina si avvertono anche all’interno del complesso Tempio-Criptoportico. Rinvenimenti monetali attestano la frequentazione della Strada Sud ancora nel IV e fino agli inizi del V secolo, quando cumuli di materiali di spoglio invadono la sede stradale e tutt’intorno si esercita un’alacre attività di distruzione delle strutture edilizie, poi sommerse da ultimo da uno spesso strato di argilla giallognola di tipo alluvionale.
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