Il volume offre una lettura sistematica del d.lgs. 2 ottobre 2018, n. 121 che introduce una disciplina speciale per l’esecuzione della pena nei confronti del condannato minorenne, in attuazione della delega contenuta nell’art. 1 comma 85, lett. p della legge 23 giugno 2017, n. 103. L’analisi proposta si articola seguendo l’impianto del decreto che, in esordio (capo I), delinea le scelte di fondo del legislatore delegato: la creazione di un modello esecutivo autonomo e speciale attraverso l’adeguamento delle norme di ordinamento penitenziario per adulti ai bisogni educativi dei condannati minorenni, nel rispetto degli artt. 27 comma 3 e 31 comma 2 Cost. Il fulcro del sistema è rappresentato dalla predilezione accordata all’esecuzione penale esterna e alle misure alternative alla detenzione, denominate «misure penali di comunità» (capo II) e differenziate da quelle previste dalla legge 27 luglio 1975, n. 354 attraverso una riscrittura dei contenuti e l’introduzione della speciale misura dell’affidamento in prova con detenzione domiciliare. Pure i profili procedimentali ed esecutivi della pena e delle misure di comunità sono stati per la gran parte ridefiniti (capo III) attraverso una disciplina organica che estende il suo ambito di applicazione alla categoria dei giovani-adulti (infraventicinquenni). Sul versante del trattamento intramurario (capo IV) particolare attenzione è dedicata alla predisposizione di un progetto educativo individualizzato e flessibile incentrato prevalentemente sugli elementi dell’istruzione, della formazione professionale e del rafforzamento dei rapporti con il mondo esterno.

L'esecuzione delle pene nei confronti dei minorenni. Commento al d.lgs. 2 ottobre 2018, n. 121

Lina Caraceni
2019-01-01

Abstract

Il volume offre una lettura sistematica del d.lgs. 2 ottobre 2018, n. 121 che introduce una disciplina speciale per l’esecuzione della pena nei confronti del condannato minorenne, in attuazione della delega contenuta nell’art. 1 comma 85, lett. p della legge 23 giugno 2017, n. 103. L’analisi proposta si articola seguendo l’impianto del decreto che, in esordio (capo I), delinea le scelte di fondo del legislatore delegato: la creazione di un modello esecutivo autonomo e speciale attraverso l’adeguamento delle norme di ordinamento penitenziario per adulti ai bisogni educativi dei condannati minorenni, nel rispetto degli artt. 27 comma 3 e 31 comma 2 Cost. Il fulcro del sistema è rappresentato dalla predilezione accordata all’esecuzione penale esterna e alle misure alternative alla detenzione, denominate «misure penali di comunità» (capo II) e differenziate da quelle previste dalla legge 27 luglio 1975, n. 354 attraverso una riscrittura dei contenuti e l’introduzione della speciale misura dell’affidamento in prova con detenzione domiciliare. Pure i profili procedimentali ed esecutivi della pena e delle misure di comunità sono stati per la gran parte ridefiniti (capo III) attraverso una disciplina organica che estende il suo ambito di applicazione alla categoria dei giovani-adulti (infraventicinquenni). Sul versante del trattamento intramurario (capo IV) particolare attenzione è dedicata alla predisposizione di un progetto educativo individualizzato e flessibile incentrato prevalentemente sugli elementi dell’istruzione, della formazione professionale e del rafforzamento dei rapporti con il mondo esterno.
2019
9788892130685
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