Libertà di scienza tra autonomia universitaria e centralizzazione amministrativa

Il grande tema che generalmente si affronta è quello dell’autonomia universitaria. Esso correttamente viene sempre ripreso: è incessante la trasformazione dell’università, dello Stato e della società del suo complesso, e ciò impone una altrettanto incessante rilettura del dettato costituzionale, la verifica dell’attualità del principio di autonomia universitaria, l’indicazione della necessità di adeguamento dei testi costituzionali, normativi o delle istituzioni al tempo che scorre. Il tema che qui si pone è più specifico, o, se si vuole, intende prendersi a cuore un profilo peculiare. L’attuale sistema garantisce la libertà dello scienziato? Detto altrimenti, garantisce allo studioso eccentrico, originale, non conformista di avere un ruolo? O ci troviamo al cospetto di un sistema che costringe ad un maggiore conformismo, ad un operare standardizzato, burocratizzato? A sua volta, questa domanda non può essere decontestualizzata: perché impone un’indagine a più ampio campo sul ruolo dell’Università rispetto allo Stato, alle autonomie territoriali e allo sviluppo dell’economia. Perché è indubbio che, al di là della visione che si abbia, la condizione di questi fattori incide sul tema in atto. Si tenterà questa ricerca nel corso di questo lavoro.