Il progetto di ricerca si inserisce nell’ambito del quadro delineato dal progetto “Dipartimenti di Eccellenza” sul tema “Diritto e Innovazione. Europa e Cina di fronte alle sfide della globalizzazione”. Esso intende indagare alcune delle implicazioni che le nuove tecnologie e più in generale le nuove acquisizioni scientifiche hanno sulla “decisione”. Il termine “decisione”, sotto il profilo giuridico, ricorre in molteplici ambiti: dall’attività giurisdizionale (la “decisione” del giudice), a quella amministrativa (le modalità di esercizio del potere amministrativo) fino a coinvolgere, non ultimo, l’ampio spettro della regolamentazione dei rapporti tra privati (l’attività contrattuale è sempre il frutto di una “decisione”). Per lungo tempo il diritto ha rappresentato, nel mondo occidentale, un fattore relativamente stabile di costruzione razionale di principi e regole al “passo” con i tempi. Il diritto consuetudinario ha messo al centro il tempo e la durata come formanti del fenomeno giuridico. La scientificizzazione (si pensi alla fase matura del diritto romano e a quella del diritto medievale ‘sapienziale’) ha poggiato su una piattaforma caratterizzata da una forte storicità e da dinamiche di elaborazione/interpretazione di categorie e di regole capaci di promuovere una graduale evoluzione. Il razionalismo giuridico, in età moderna, ha introdotto nuovi elementi (si pensi alla calcolabilità) ma ha continuato a vedere nell’“uso moderno” del diritto romano un deposito di principi e concetti. Anche di fronte alla rivoluzione industriale e all’impatto delle nuove tecniche tra Otto e Novecento (mezzi a vapore, energia elettrica, motore a scoppio, telefono, ecc.) il giurista ha sempre valorizzato il registro della “tradizione” ricorrendo agli strumenti ermeneutici antichi (basti pensare all’analogia) per “leggere” i nuovi fenomeni e cercare di “governarli” dal punto di vista legislativo, giudiziale e scientifico. Il giurista si è sempre mosso cercando un punto mediano tra la tradizione e l’innovazione. Il giurista del XXI secolo continuerà a “pensare” e operare in questo modo o dovrà invece mutare forma mentis e modus operandi? Queste domande acquistano un senso preciso considerando come, negli ultimi anni, lo straordinario sviluppo/combinazione delle nuove tecnologie ha cominciato ad incidere radicalmente su tutti gli aspetti della vita individuale e sociale al punto da far pensare a nuove dimensioni come il “trans-umano” e il “post-umano”. Nell’ambito delle rivoluzioni del digitale l’utilizzazione sempre più estesa degli algoritmi e dell’intelligenza artificiale apre senza dubbio nuovi complessi scenari e suggerisce al giurista, anzitutto, di tentare di comprenderne il funzionamento e le potenzialità. La presente ricerca – in una prospettiva storica, tecnico-giuridica, interdisciplinare – intende approfondire alcuni profili emergenti come la cd. “decisione giudiziale robotizzata”, la cd. “decisione robotica nel diritto amministrativo”, il problema dell’erosione dell’autonomia nelle contrattazioni, in particolare nel commercio on line e, in genere, nei contratti dei consumatori, nonché quello relativo alle nuove frontiere della responsabilità civile con riferimento ai processi di automazione, in specie quelli connessi al settore driverless. Il carattere pluridisciplinare e intersettoriale dell’attività del gruppo di ricerca, che si avvale di competenze proprie dell’area giuridica e di quella ingegneristica, consentirà di riflettere su questi temi in maniera integrata coniugando l’expertise tecnico-informatica sui profili connessi all’intelligenza artificiale e alla robotica con le riflessioni giuridiche sul tema cruciale della decisione.

DANT (Decision and New Technologies)

Calzolaio E.;Lacchè L.;Vagni L.;De Leonardis F.;Stronati M.;Pollastrelli S.;Frontoni E.;Paolanti M.;MUSSIG, ULRIKE;SERRAND, PIERRE ZACHARIE FRANCOIS;MECCA, GIUSEPPE;Zolea S.;FORTUNA, JACOPO
2018-01-01

Abstract

Il progetto di ricerca si inserisce nell’ambito del quadro delineato dal progetto “Dipartimenti di Eccellenza” sul tema “Diritto e Innovazione. Europa e Cina di fronte alle sfide della globalizzazione”. Esso intende indagare alcune delle implicazioni che le nuove tecnologie e più in generale le nuove acquisizioni scientifiche hanno sulla “decisione”. Il termine “decisione”, sotto il profilo giuridico, ricorre in molteplici ambiti: dall’attività giurisdizionale (la “decisione” del giudice), a quella amministrativa (le modalità di esercizio del potere amministrativo) fino a coinvolgere, non ultimo, l’ampio spettro della regolamentazione dei rapporti tra privati (l’attività contrattuale è sempre il frutto di una “decisione”). Per lungo tempo il diritto ha rappresentato, nel mondo occidentale, un fattore relativamente stabile di costruzione razionale di principi e regole al “passo” con i tempi. Il diritto consuetudinario ha messo al centro il tempo e la durata come formanti del fenomeno giuridico. La scientificizzazione (si pensi alla fase matura del diritto romano e a quella del diritto medievale ‘sapienziale’) ha poggiato su una piattaforma caratterizzata da una forte storicità e da dinamiche di elaborazione/interpretazione di categorie e di regole capaci di promuovere una graduale evoluzione. Il razionalismo giuridico, in età moderna, ha introdotto nuovi elementi (si pensi alla calcolabilità) ma ha continuato a vedere nell’“uso moderno” del diritto romano un deposito di principi e concetti. Anche di fronte alla rivoluzione industriale e all’impatto delle nuove tecniche tra Otto e Novecento (mezzi a vapore, energia elettrica, motore a scoppio, telefono, ecc.) il giurista ha sempre valorizzato il registro della “tradizione” ricorrendo agli strumenti ermeneutici antichi (basti pensare all’analogia) per “leggere” i nuovi fenomeni e cercare di “governarli” dal punto di vista legislativo, giudiziale e scientifico. Il giurista si è sempre mosso cercando un punto mediano tra la tradizione e l’innovazione. Il giurista del XXI secolo continuerà a “pensare” e operare in questo modo o dovrà invece mutare forma mentis e modus operandi? Queste domande acquistano un senso preciso considerando come, negli ultimi anni, lo straordinario sviluppo/combinazione delle nuove tecnologie ha cominciato ad incidere radicalmente su tutti gli aspetti della vita individuale e sociale al punto da far pensare a nuove dimensioni come il “trans-umano” e il “post-umano”. Nell’ambito delle rivoluzioni del digitale l’utilizzazione sempre più estesa degli algoritmi e dell’intelligenza artificiale apre senza dubbio nuovi complessi scenari e suggerisce al giurista, anzitutto, di tentare di comprenderne il funzionamento e le potenzialità. La presente ricerca – in una prospettiva storica, tecnico-giuridica, interdisciplinare – intende approfondire alcuni profili emergenti come la cd. “decisione giudiziale robotizzata”, la cd. “decisione robotica nel diritto amministrativo”, il problema dell’erosione dell’autonomia nelle contrattazioni, in particolare nel commercio on line e, in genere, nei contratti dei consumatori, nonché quello relativo alle nuove frontiere della responsabilità civile con riferimento ai processi di automazione, in specie quelli connessi al settore driverless. Il carattere pluridisciplinare e intersettoriale dell’attività del gruppo di ricerca, che si avvale di competenze proprie dell’area giuridica e di quella ingegneristica, consentirà di riflettere su questi temi in maniera integrata coniugando l’expertise tecnico-informatica sui profili connessi all’intelligenza artificiale e alla robotica con le riflessioni giuridiche sul tema cruciale della decisione.
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