Il presente lavoro ha l'intento di indagare come il tema dell'alimentazione sia evoluto nel tempo e, nel mondo occidentale, sia legato non solo al valore nutrizionale, ma anche, e talora in misura maggiore, ad aspetti sociali, identitari, salutistici e terapeutici. In tal senso è stata condotta una ricerca volta da una parte a esplorare le pratiche del coltivare, del cucinare e del mangiare all'interno di strutture protette come penitenziari, scuole, case di riposo, comunità, per un totale di 153 strutture; e dall'altra a valutare in quale misura esse siano più o meno legate alle funzioni educative, economiche, sociali e terapeutiche. La metodologia utilizzata si è servita di un questionario semistrutturato compilato insieme ai responsabili delle strutture o agli addetti ai lavori all'interno di tali istituzioni. Il carattere "relazionale" del cibo è un "tratto fondamentale e fondante sempre presente nella sfera alimentare [...] che ha sempre avuto una sorta di affordance, manifestando non solo la sua necessità come nutrimento ma anche come legame sociale, come connettore di umanità e occasione di scambio e condivisione" (Leveghi, 2015, p. 7). Un altro concetto che si sostanzia nelle pratiche alimentari e vi attribuisce forma e significato sembra essere l'accessibilità sia individuale sia collettiva ai tre momenti (coltivare, cucinare, nutrirsi). In questo senso, la struttura spazio-temporale sviluppata da Torsten Hägerstrand (1970) e l'analisi delle costrizioni temporali nelle quali incorrono gli individui, sono state integrate con le specifiche scelte sociali che concorrono a determinare la creazione e le rappresentazioni dei luoghi e degli spazi delle pratiche alimentari. Un breve excursus consente di collocare il ragionamento nei vari contesti storici, per interpretare i tre "momenti" nei rispettivi legami col territorio e individuare le scelte culturali specifiche. Il risultato è la classificazione dei luoghi e degli spazi prevalenti nelle pratiche alimentari delle comunità considerate in tre gruppi: funzionali, strutturali, effimeri.

Coltivare, cucinare e mangiare (anche a scuola)

Simone Betti
2018-01-01

Abstract

Il presente lavoro ha l'intento di indagare come il tema dell'alimentazione sia evoluto nel tempo e, nel mondo occidentale, sia legato non solo al valore nutrizionale, ma anche, e talora in misura maggiore, ad aspetti sociali, identitari, salutistici e terapeutici. In tal senso è stata condotta una ricerca volta da una parte a esplorare le pratiche del coltivare, del cucinare e del mangiare all'interno di strutture protette come penitenziari, scuole, case di riposo, comunità, per un totale di 153 strutture; e dall'altra a valutare in quale misura esse siano più o meno legate alle funzioni educative, economiche, sociali e terapeutiche. La metodologia utilizzata si è servita di un questionario semistrutturato compilato insieme ai responsabili delle strutture o agli addetti ai lavori all'interno di tali istituzioni. Il carattere "relazionale" del cibo è un "tratto fondamentale e fondante sempre presente nella sfera alimentare [...] che ha sempre avuto una sorta di affordance, manifestando non solo la sua necessità come nutrimento ma anche come legame sociale, come connettore di umanità e occasione di scambio e condivisione" (Leveghi, 2015, p. 7). Un altro concetto che si sostanzia nelle pratiche alimentari e vi attribuisce forma e significato sembra essere l'accessibilità sia individuale sia collettiva ai tre momenti (coltivare, cucinare, nutrirsi). In questo senso, la struttura spazio-temporale sviluppata da Torsten Hägerstrand (1970) e l'analisi delle costrizioni temporali nelle quali incorrono gli individui, sono state integrate con le specifiche scelte sociali che concorrono a determinare la creazione e le rappresentazioni dei luoghi e degli spazi delle pratiche alimentari. Un breve excursus consente di collocare il ragionamento nei vari contesti storici, per interpretare i tre "momenti" nei rispettivi legami col territorio e individuare le scelte culturali specifiche. Il risultato è la classificazione dei luoghi e degli spazi prevalenti nelle pratiche alimentari delle comunità considerate in tre gruppi: funzionali, strutturali, effimeri.
2018
9788891781376
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Betti_Coltivare-cucinare-mangiare_2018.pdf

solo utenti autorizzati

Tipologia: Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza: Tutti i diritti riservati
Dimensione 221.42 kB
Formato Adobe PDF
221.42 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/248624
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact