In linea con le finalità intese dalla Presidenza del Consiglio Regionale delle Marche nel farsi promotrice e coordinatrice delle iniziative organizzate sul territorio regionale per la celebrazione del Giorno della Memoria 2018, l’evento "Giorno della Memoria, per non dimenticare" organizzato dall’Università di Macerata per il giorno 23 gennaio 2018 e articolato in Convegno, con la testimonianza di Marika Venezia, moglie del sopravvissuto Shlomo Venezia, e visita alla Mostra "16 ottobre 1943. La razzia", è mirato a dare un degno risalto al valore della Memoria e dell’educazione dei cittadini, soprattutto dei giovani, al rifiuto di ogni forma di sopruso e di discriminazione nei confronti di ogni popolo, cultura, etnia e religione, nella ferma convinzione che è primariamente attraverso la trasmissione del sapere, della conoscenza e di valori positivi, da un lato, e lo sviluppo di una cultura del pluralismo e di un sentimento sempre più diffuso di cura, attenzione e tutela dei diritti umani e civili, dall’altro, che viene resa possibile la costruzione di una civiltà fondata sulla pacifica convivenza fra popoli e, al contempo, lo scardinamento di mentalità razziste, antisemite e negazioniste.

Giorno della Memoria 2018. Per non dimenticare-Progetto di Terza Missione

Clara Ferranti
2018-01-01

Abstract

In linea con le finalità intese dalla Presidenza del Consiglio Regionale delle Marche nel farsi promotrice e coordinatrice delle iniziative organizzate sul territorio regionale per la celebrazione del Giorno della Memoria 2018, l’evento "Giorno della Memoria, per non dimenticare" organizzato dall’Università di Macerata per il giorno 23 gennaio 2018 e articolato in Convegno, con la testimonianza di Marika Venezia, moglie del sopravvissuto Shlomo Venezia, e visita alla Mostra "16 ottobre 1943. La razzia", è mirato a dare un degno risalto al valore della Memoria e dell’educazione dei cittadini, soprattutto dei giovani, al rifiuto di ogni forma di sopruso e di discriminazione nei confronti di ogni popolo, cultura, etnia e religione, nella ferma convinzione che è primariamente attraverso la trasmissione del sapere, della conoscenza e di valori positivi, da un lato, e lo sviluppo di una cultura del pluralismo e di un sentimento sempre più diffuso di cura, attenzione e tutela dei diritti umani e civili, dall’altro, che viene resa possibile la costruzione di una civiltà fondata sulla pacifica convivenza fra popoli e, al contempo, lo scardinamento di mentalità razziste, antisemite e negazioniste.
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