Marco Minghetti (1818-1886) fu uno degli esponenti più noti e qualificati del liberalismo moderato italiano dell'Ottocento. Fin dalla gioventù studiò le questioni economiche e sociali del suo tempo, maturando una visione liberale dei rapporti economici, temperata tuttavia da un costante riferimento e radicamento dei medesimi nell'ambito sociale in cui si svolgevano. Ciò gli permise di elaborare un pensiero economico liberista "sperimentale", non astratto, non troppo teorico, ma teso a cogliere le "attinenze" e i legami profondi che continuamente si producevano fra i più importanti ambiti della vita associata, ponendosi a metà strada, nel dibattito del tempo, fra liberisti puri e sostenitori del "germanesimo economico". Ne derivò un liberismo temperato, alla costante ricerca di un punto di mediazione fra esigenze spesso opposte insite nelle relazioni economiche e sociali fra gli individui, senza tuttavia rinunciare ai postulati di fondo del pensiero liberale. Nelle sue opera maggiori, da L'economia pubblica a I partiti politici, da Stato e Chiesa fino ai due scritti brevi su La questione sociale e Il cittadino e lo Stato, Minghetti, che fu pure più volte Presidente del Consiglio e Ministro, ebbe modo di affinare i concetti di fondo del suo pensiero. Di queste opere il libro offre un'ampia selezione di scritti, proponendo quei temi qualificanti la sua speculazione complessiva che lo pongono alle origini e in prossimità di un'economia sociale di mercato.

Marco Minghetti e il liberismo temperato

PICCIONI, RICCARDO
2015-01-01

Abstract

Marco Minghetti (1818-1886) fu uno degli esponenti più noti e qualificati del liberalismo moderato italiano dell'Ottocento. Fin dalla gioventù studiò le questioni economiche e sociali del suo tempo, maturando una visione liberale dei rapporti economici, temperata tuttavia da un costante riferimento e radicamento dei medesimi nell'ambito sociale in cui si svolgevano. Ciò gli permise di elaborare un pensiero economico liberista "sperimentale", non astratto, non troppo teorico, ma teso a cogliere le "attinenze" e i legami profondi che continuamente si producevano fra i più importanti ambiti della vita associata, ponendosi a metà strada, nel dibattito del tempo, fra liberisti puri e sostenitori del "germanesimo economico". Ne derivò un liberismo temperato, alla costante ricerca di un punto di mediazione fra esigenze spesso opposte insite nelle relazioni economiche e sociali fra gli individui, senza tuttavia rinunciare ai postulati di fondo del pensiero liberale. Nelle sue opera maggiori, da L'economia pubblica a I partiti politici, da Stato e Chiesa fino ai due scritti brevi su La questione sociale e Il cittadino e lo Stato, Minghetti, che fu pure più volte Presidente del Consiglio e Ministro, ebbe modo di affinare i concetti di fondo del suo pensiero. Di queste opere il libro offre un'ampia selezione di scritti, proponendo quei temi qualificanti la sua speculazione complessiva che lo pongono alle origini e in prossimità di un'economia sociale di mercato.
2015
978-88-6440-262-8
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