This article aims to highlight the educational and guidance contribution that the junior high school could offer in order to promote a culture of work and a culture of collaboration able to counter the utilitarian distortions of the contemporary economic action. The paper initially focuses on the relationship between productive work, financialisation and neoliberal bio-politics of work and then dwells on the educational and cultural role assigned to the junior high school.

Nel transito dal fordismo al post-fordismo – a muovere dagli anni Settanta del secolo scorso e con una significativa accelerazione a far data dai Novanta – il lavoro è incorso in vari cambiamenti, di contenuto e di contesto. Tra questi, quelle che potremmo definire le “mutazioni genetiche” del capitalismo acquisiscono una peculiare rilevanza, evidenziando la “non necessità” del lavoro al fine del perpetuarsi dell’accumulazione del capitale e, ad un tempo, la pressione biopolitica sul lavoro medesimo, con ricadute, da un lato, sulla deregolamentazione dei diritti e sulla precarietà occupazionale e, dall’altro lato, sulla spinta all’autoalienazione integrale del lavoratore, con tutto ciò che ne consegue ulteriormente su molteplici versanti. A fronte di siffatte criticità, la riflessione pedagogica e l’intervento formativo sono chiamati ad apportare un contributo sostanziale e di ampio raggio, che qui viene circostanziato nell’ambito delle potenzialità educative demandate alla scuola orientativa per eccellenza, ossia la scuola secondaria di I grado, focalizzando innanzitutto l’attenzione sul recupero educativo del lavoro e, di qua, sulla premura di attivare un’opera culturale che, a partire giustappunto dal lavoro, investa pure questioni altre. Ulteriori potenzialità, nondimeno, sono già parzialmente presenti nelle Indicazioni Nazionali di recente emanazione, ma stentano ad affermarsi nella quotidianità della vita scolastica. Il rimando, in tal senso, va al profilo finale dello studente, che dovrebbe essere l’orizzonte dell’agire didattico, alla funzione formativa attribuita alla valutazione e al ruolo chiave attribuito all’esperienza scolastica nell’ottica del lifelong learning e non solo. Si tratta, in sintesi, di (ri-)fondare l’attuale realtà scolastica “media” grazie a diverse nuove alleanze (tra saperi, tra attività, tra persone, tra luoghi, tra prospettive), in vista della partecipazione attiva alla costruzione di una cultura educativa del lavoro e della vita. ABSTRACT This article aims to highlight the educational and guidance contribution that the junior high school could offer in order to promote a culture of work and a culture of collaboration able to counter the utilitarian distortions of the contemporary economic action. The paper initially focuses on the relationship between productive work, financialisation and neoliberal bio-politics of work and then dwells on the educational and cultural role assigned to the junior high school. ULTERIORI INFORMAZIONI: Il presente contributo è stato sottoposto a due "blind referees" in forma anonima. F. d’Aniello è autore dei seguenti paragrafi: Premessa: il lavoro che cambia; Lavoro e finanziarizzazione del capitale; Lavoro ed assoggettamento biopolitico (pp. 596-600). L. Girotti è autore dei seguenti paragrafi: Una sfida non rimandabile; Una questione di cittadinanza (pp. 600-603). Atti del Convegno internazionale S.I.Ped. “L’educazione permanente a partire dalle prime età della vita. Dalla scuola dell’infanzia all’università” – sessione parallela del gruppo di lavoro “Orientamento permanente”. Sede del Convegno: Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano (Bressanone). Data del Convegno: 3-5 Dicembre 2015.

Metamorfosi del lavoro e funzione orientativa della scuola

d'ANIELLO, FABRIZIO;GIROTTI, LUCA
2016-01-01

Abstract

This article aims to highlight the educational and guidance contribution that the junior high school could offer in order to promote a culture of work and a culture of collaboration able to counter the utilitarian distortions of the contemporary economic action. The paper initially focuses on the relationship between productive work, financialisation and neoliberal bio-politics of work and then dwells on the educational and cultural role assigned to the junior high school.
2016
9788891734198
Nel transito dal fordismo al post-fordismo – a muovere dagli anni Settanta del secolo scorso e con una significativa accelerazione a far data dai Novanta – il lavoro è incorso in vari cambiamenti, di contenuto e di contesto. Tra questi, quelle che potremmo definire le “mutazioni genetiche” del capitalismo acquisiscono una peculiare rilevanza, evidenziando la “non necessità” del lavoro al fine del perpetuarsi dell’accumulazione del capitale e, ad un tempo, la pressione biopolitica sul lavoro medesimo, con ricadute, da un lato, sulla deregolamentazione dei diritti e sulla precarietà occupazionale e, dall’altro lato, sulla spinta all’autoalienazione integrale del lavoratore, con tutto ciò che ne consegue ulteriormente su molteplici versanti. A fronte di siffatte criticità, la riflessione pedagogica e l’intervento formativo sono chiamati ad apportare un contributo sostanziale e di ampio raggio, che qui viene circostanziato nell’ambito delle potenzialità educative demandate alla scuola orientativa per eccellenza, ossia la scuola secondaria di I grado, focalizzando innanzitutto l’attenzione sul recupero educativo del lavoro e, di qua, sulla premura di attivare un’opera culturale che, a partire giustappunto dal lavoro, investa pure questioni altre. Ulteriori potenzialità, nondimeno, sono già parzialmente presenti nelle Indicazioni Nazionali di recente emanazione, ma stentano ad affermarsi nella quotidianità della vita scolastica. Il rimando, in tal senso, va al profilo finale dello studente, che dovrebbe essere l’orizzonte dell’agire didattico, alla funzione formativa attribuita alla valutazione e al ruolo chiave attribuito all’esperienza scolastica nell’ottica del lifelong learning e non solo. Si tratta, in sintesi, di (ri-)fondare l’attuale realtà scolastica “media” grazie a diverse nuove alleanze (tra saperi, tra attività, tra persone, tra luoghi, tra prospettive), in vista della partecipazione attiva alla costruzione di una cultura educativa del lavoro e della vita. ABSTRACT This article aims to highlight the educational and guidance contribution that the junior high school could offer in order to promote a culture of work and a culture of collaboration able to counter the utilitarian distortions of the contemporary economic action. The paper initially focuses on the relationship between productive work, financialisation and neoliberal bio-politics of work and then dwells on the educational and cultural role assigned to the junior high school. ULTERIORI INFORMAZIONI: Il presente contributo è stato sottoposto a due "blind referees" in forma anonima. F. d’Aniello è autore dei seguenti paragrafi: Premessa: il lavoro che cambia; Lavoro e finanziarizzazione del capitale; Lavoro ed assoggettamento biopolitico (pp. 596-600). L. Girotti è autore dei seguenti paragrafi: Una sfida non rimandabile; Una questione di cittadinanza (pp. 600-603). Atti del Convegno internazionale S.I.Ped. “L’educazione permanente a partire dalle prime età della vita. Dalla scuola dell’infanzia all’università” – sessione parallela del gruppo di lavoro “Orientamento permanente”. Sede del Convegno: Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano (Bressanone). Data del Convegno: 3-5 Dicembre 2015.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/234532
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