Presentazione: I molteplici, profondi ed incessanti cambiamenti che sostanziano ed attraversano l’epoca contemporanea e l’impossibilità, quindi, di cogliere nell’interezza la complessità del suo mutevole profilo identitario, ne rendono pressoché impraticabile una definizione univoca o una visione di sintesi definitiva. Anche il prefisso post, usato in molti tentativi di qualificare un’attualità ormai orfana di modelli forti di pensiero e di “grandi narrazioni”, non ci è d’aiuto. Infatti, rinviando ad un prima ampliamente sperimentato e al superamento di alcuni suoi aspetti, esso denota la difficoltà a delineare i tratti caratterizzanti della nostra epoca in termini assoluti. Sicuramente, la suddetta complessità corrisponde al concetto che meglio incornicia un quadro ancora in divenire, tuttavia è innegabile che la stagione storica che stiamo vivendo, a muovere dal tardo Novecento, si contraddistingue anzitutto per la sua ambivalenza. In effetti, l’uomo e la società occidentali post-moderni, post-industriali, post-ideologici, ecc., galleggiano fluidi sull’asfalto della vita quotidiana, sballottati dalle onde spumose di una realtà contraddittoria, bifronte. Una realtà che, da una parte, lascia scorgere l’internazionalizzazione della cultura, i vantaggi della globalizzazione, l’avanzamento dell’etica eco-friendly, la valorizzazione delle risorse e delle relazioni umane negli ambienti lavorativi, la promessa di crescita insita nello sviluppo tecnologico ed inaudite opportunità emancipatorie; e dall’altra parte, viceversa, esibisce diffusamente l’autoreferenzialità di micro sub-culture e le devianze informative, le storture economico-utilitaristiche della globalizzazione e il cortocircuito produttivismo-(iper)consumismo, i fatti eco-unfriendly, il pericolo di un integrale prosciugamento funzionalistico delle risorse e delle relazioni umane, il timore del tecnologismo ipertrofico, nonché l’ingiustizia, la marginalizzazione e l’esclusione sociale. Da tutto ciò ne deriva un’umanità disorientata e fragile, progressivamente incline, peraltro, alla tentazione di disfarsi di qualsivoglia punto di ancoraggio universalistico, al relativismo degli orizzonti valoriali, alla separazione e al ritorno ai nazionalismi, all’isolamento e al ripiegamento sulla dimensione individuale/privatistica, piuttosto che al desiderio di implementare paradigmi co-costruiti, alla ricerca di sfondi condivisibili, alla tensione a farsi comunità, allo slancio solidale ed interculturale e all’interconnessione “glocale”. Così, mentre si disputa la partita tra evidenze antropologicamente contrapposte e mentre la sfera relazionale cede sempre più all’atrofizzazione in nome dell’autosufficienza, la rappresentazione dell’uomo, la concezione del suo essere, agire e fare e le ragioni della sua educabilità incontrano un destino incerto. Alla riflessione pedagogica, pertanto, s’impone un “duro lavoro”, che la presente collana intende supportare con contributi tesi ad illuminare le vie percorribili dall’azione educativa ed auto-educativa per fronteggiare adeguatamente i dinamismi in corso e le loro criticità, rimarcando la centralità della persona e il rispetto della sua dignità e benessere, dando voce alle istanze realizzative personali e comunitarie, sorreggendo il diritto di ogni soggetto ad ergersi a primum incondizionato, fine e mai mezzo, e ad esercitare una libertà sostanziale in qualunque momento, luogo e circostanza dell’esistenza: la libertà di essere appieno se stesso, umanizzandosi integralmente, dando sfogo alle proprie potenzialità sotto il segno dell’apertura intersoggettiva, dell’interdipendenza costruttiva e della convivialità delle differenze. Da questo duro lavoro, da questo impegno a promuovere una cultura persona-centrica, accrescendo il peso del sapere pedagogico entro il dibattito scientifico e politico, discende il titolo della collana, la quale ospita prevalentemente saggi in lingua italiana e straniera di pedagogia generale e sociale, pur non disdegnando apporti dall’intera area pedagogica. Il titolo, però, non mira soltanto a veicolare all’esterno il senso dell’onere pedagogico. Tradisce pure un altro intento: quello di riservare un’attenzione peculiare a saggi di pedagogia del lavoro (e della formazione professionale), nella convinzione che proprio nei contesti lavorativi – e per estensione nelle dinamiche economico-sociali – si giochi molto della rappresentazione dell’uomo, della concezione del suo essere, agire e fare e delle ragioni della sua educabilità. Per quanto detto, infine, destinatario della collana è chiunque abbia o debba avere cura delle questioni educative, più specificatamente gli studenti che frequentano gli insegnamenti delle discipline pedagogiche e si preparano per le professioni educative, i futuri insegnanti, i docenti in servizio, gli educatori, i formatori, gli animatori socio-educativi, i pedagogisti, i consulenti educativo-formativi, i dirigenti scolastici, le agenzie formative, i Cfp, ecc., così come gli attori istituzionali, i decisori politici, le imprese e, naturalmente, la comunità scientifica tutta. Comitato scientifico: Gabriella Aleandri – Università degli Studi di Macerata Giuditta Alessandrini – Università degli Studi Roma Tre Sergio Angori – Università degli Studi di Siena Marinella Attinà – Università degli Studi di Salerno Massimo Baldacci – Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” Giuseppe Bertagna – Università degli Studi di Bergamo Stefano Bonometti – Università degli Studi del Molise Livia Cadei – Università Cattolica del Sacro Cuore (sede di Brescia) Silvana Calaprice – Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” Andrea Cegolon – Università degli Studi di Macerata Michele Corsi – Università degli Studi di Macerata Massimiliano Costa – Università Ca’ Foscari di Venezia Rosita Deluigi – Università degli Studi di Macerata Liliana Dozza – Libera Università di Bolzano Carolina Fernández-Salinero Miguel – Universidad Complutense de Madrid Massimiliano Fiorucci – Università degli Studi Roma Tre Luca Girotti – Università degli Studi di Macerata Sira Serenella Macchietti – f.r. Università degli Studi di Siena Umberto Margiotta – Università “Ca’ Foscari” di Venezia Lorena Milani – Università degli Studi di Torino Angela Muschitiello – Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” Concepción Naval Durán – Universidad de Navarra Daniela Veronica Necşoi – Università “Transilvania” di Brasov Mariana Norel – Università “Transilvania” di Brasov Stefano Polenta – Università degli Studi di Macerata Luca Refrigeri – Università degli Studi del Molise Domenico Simeone – Università Cattolica del Sacro Cuore (sede di Milano) Chiara Sirignano – Università degli Studi di Macerata Maria Angeles Sotes – Universidad de Navarra Bianca Spadolini – Università degli Studi Roma Tre Flavia Stara – Università degli Studi di Macerata Massimiliano Stramaglia – Università degli Studi di Macerata Raffaelino Tumino – Università degli Studi di Macerata Carla Xodo – Università degli Studi di Padova Giuseppe Zago – Università degli studi di Padova Davide Zoletto – Università degli Studi di Udine. Ulteriori informazioni: i volumi di questa collana sono sottoposti a double blind referee; il comitato scientifico è internazionale.

La pedagogia al lavoro

d'ANIELLO, FABRIZIO
2014-01-01

Abstract

Presentazione: I molteplici, profondi ed incessanti cambiamenti che sostanziano ed attraversano l’epoca contemporanea e l’impossibilità, quindi, di cogliere nell’interezza la complessità del suo mutevole profilo identitario, ne rendono pressoché impraticabile una definizione univoca o una visione di sintesi definitiva. Anche il prefisso post, usato in molti tentativi di qualificare un’attualità ormai orfana di modelli forti di pensiero e di “grandi narrazioni”, non ci è d’aiuto. Infatti, rinviando ad un prima ampliamente sperimentato e al superamento di alcuni suoi aspetti, esso denota la difficoltà a delineare i tratti caratterizzanti della nostra epoca in termini assoluti. Sicuramente, la suddetta complessità corrisponde al concetto che meglio incornicia un quadro ancora in divenire, tuttavia è innegabile che la stagione storica che stiamo vivendo, a muovere dal tardo Novecento, si contraddistingue anzitutto per la sua ambivalenza. In effetti, l’uomo e la società occidentali post-moderni, post-industriali, post-ideologici, ecc., galleggiano fluidi sull’asfalto della vita quotidiana, sballottati dalle onde spumose di una realtà contraddittoria, bifronte. Una realtà che, da una parte, lascia scorgere l’internazionalizzazione della cultura, i vantaggi della globalizzazione, l’avanzamento dell’etica eco-friendly, la valorizzazione delle risorse e delle relazioni umane negli ambienti lavorativi, la promessa di crescita insita nello sviluppo tecnologico ed inaudite opportunità emancipatorie; e dall’altra parte, viceversa, esibisce diffusamente l’autoreferenzialità di micro sub-culture e le devianze informative, le storture economico-utilitaristiche della globalizzazione e il cortocircuito produttivismo-(iper)consumismo, i fatti eco-unfriendly, il pericolo di un integrale prosciugamento funzionalistico delle risorse e delle relazioni umane, il timore del tecnologismo ipertrofico, nonché l’ingiustizia, la marginalizzazione e l’esclusione sociale. Da tutto ciò ne deriva un’umanità disorientata e fragile, progressivamente incline, peraltro, alla tentazione di disfarsi di qualsivoglia punto di ancoraggio universalistico, al relativismo degli orizzonti valoriali, alla separazione e al ritorno ai nazionalismi, all’isolamento e al ripiegamento sulla dimensione individuale/privatistica, piuttosto che al desiderio di implementare paradigmi co-costruiti, alla ricerca di sfondi condivisibili, alla tensione a farsi comunità, allo slancio solidale ed interculturale e all’interconnessione “glocale”. Così, mentre si disputa la partita tra evidenze antropologicamente contrapposte e mentre la sfera relazionale cede sempre più all’atrofizzazione in nome dell’autosufficienza, la rappresentazione dell’uomo, la concezione del suo essere, agire e fare e le ragioni della sua educabilità incontrano un destino incerto. Alla riflessione pedagogica, pertanto, s’impone un “duro lavoro”, che la presente collana intende supportare con contributi tesi ad illuminare le vie percorribili dall’azione educativa ed auto-educativa per fronteggiare adeguatamente i dinamismi in corso e le loro criticità, rimarcando la centralità della persona e il rispetto della sua dignità e benessere, dando voce alle istanze realizzative personali e comunitarie, sorreggendo il diritto di ogni soggetto ad ergersi a primum incondizionato, fine e mai mezzo, e ad esercitare una libertà sostanziale in qualunque momento, luogo e circostanza dell’esistenza: la libertà di essere appieno se stesso, umanizzandosi integralmente, dando sfogo alle proprie potenzialità sotto il segno dell’apertura intersoggettiva, dell’interdipendenza costruttiva e della convivialità delle differenze. Da questo duro lavoro, da questo impegno a promuovere una cultura persona-centrica, accrescendo il peso del sapere pedagogico entro il dibattito scientifico e politico, discende il titolo della collana, la quale ospita prevalentemente saggi in lingua italiana e straniera di pedagogia generale e sociale, pur non disdegnando apporti dall’intera area pedagogica. Il titolo, però, non mira soltanto a veicolare all’esterno il senso dell’onere pedagogico. Tradisce pure un altro intento: quello di riservare un’attenzione peculiare a saggi di pedagogia del lavoro (e della formazione professionale), nella convinzione che proprio nei contesti lavorativi – e per estensione nelle dinamiche economico-sociali – si giochi molto della rappresentazione dell’uomo, della concezione del suo essere, agire e fare e delle ragioni della sua educabilità. Per quanto detto, infine, destinatario della collana è chiunque abbia o debba avere cura delle questioni educative, più specificatamente gli studenti che frequentano gli insegnamenti delle discipline pedagogiche e si preparano per le professioni educative, i futuri insegnanti, i docenti in servizio, gli educatori, i formatori, gli animatori socio-educativi, i pedagogisti, i consulenti educativo-formativi, i dirigenti scolastici, le agenzie formative, i Cfp, ecc., così come gli attori istituzionali, i decisori politici, le imprese e, naturalmente, la comunità scientifica tutta. Comitato scientifico: Gabriella Aleandri – Università degli Studi di Macerata Giuditta Alessandrini – Università degli Studi Roma Tre Sergio Angori – Università degli Studi di Siena Marinella Attinà – Università degli Studi di Salerno Massimo Baldacci – Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” Giuseppe Bertagna – Università degli Studi di Bergamo Stefano Bonometti – Università degli Studi del Molise Livia Cadei – Università Cattolica del Sacro Cuore (sede di Brescia) Silvana Calaprice – Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” Andrea Cegolon – Università degli Studi di Macerata Michele Corsi – Università degli Studi di Macerata Massimiliano Costa – Università Ca’ Foscari di Venezia Rosita Deluigi – Università degli Studi di Macerata Liliana Dozza – Libera Università di Bolzano Carolina Fernández-Salinero Miguel – Universidad Complutense de Madrid Massimiliano Fiorucci – Università degli Studi Roma Tre Luca Girotti – Università degli Studi di Macerata Sira Serenella Macchietti – f.r. Università degli Studi di Siena Umberto Margiotta – Università “Ca’ Foscari” di Venezia Lorena Milani – Università degli Studi di Torino Angela Muschitiello – Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” Concepción Naval Durán – Universidad de Navarra Daniela Veronica Necşoi – Università “Transilvania” di Brasov Mariana Norel – Università “Transilvania” di Brasov Stefano Polenta – Università degli Studi di Macerata Luca Refrigeri – Università degli Studi del Molise Domenico Simeone – Università Cattolica del Sacro Cuore (sede di Milano) Chiara Sirignano – Università degli Studi di Macerata Maria Angeles Sotes – Universidad de Navarra Bianca Spadolini – Università degli Studi Roma Tre Flavia Stara – Università degli Studi di Macerata Massimiliano Stramaglia – Università degli Studi di Macerata Raffaelino Tumino – Università degli Studi di Macerata Carla Xodo – Università degli Studi di Padova Giuseppe Zago – Università degli studi di Padova Davide Zoletto – Università degli Studi di Udine. Ulteriori informazioni: i volumi di questa collana sono sottoposti a double blind referee; il comitato scientifico è internazionale.
2014
9788898615223
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/198840
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