Il disegno di ricerca nasce alla convergenza degli studi sull’attenzione e degli studi sul comportamento non verbale con il pensiero enattivista, che radica le sue basi biologiche nel concetto di accoppiamento strutturale, e si realizza con uno studio di caso relativo a due docenti di lingua tedesca, una curriculare (T1) l’altra madrelingua (T2), in due lezioni in compresenza in una classe quarta di 26 studenti di un istituto tecnico superiore. La scelta, come fonti, di docenti esperte di lingua straniera (L2) è stata determinata innanzitutto dal ruolo fondamentale della comunicazione non verbale (CNV) nella didattica di questa disciplina e dal fatto che, una maggiore esperienza di insegnamento in L2, favorisce un uso particolarmente frequente di CNV. Si è ipotizzato che la gestione della cattura attenzionale degli studenti sia strettamente correlata con la comunicazione sia verbale (CV), ma soprattutto non verbale utilizzata dal docente, che, indicizzando il focus attenzionale visivo nel proprio corpo favorisce anche l’attenzione auditiva alla sua CV: prossemica, gestualità e postura sono tutti elementi condizionati e condizionanti la qualità e la quantità della tipologia comunicativa adottabile. La domanda di ricerca è “Come la regolazione verbale e non verbale del docente curriculare di lingua straniera e del docente madrelingua, si coordinano con il comportamento attentivo degli studenti in lezioni frontali partecipate”. Lo scopo della ricerca è comprendere le modalità di accoppiamento strutturale tra la regolazione di docenti di lingua straniera esperte ed il comportamento attentivo degli studenti, partendo dal presupposto che studiare la complessità del fenomeno dell’azione didattica da una prospettiva ontologica ecologica esige una postura di indagine cosciente del fatto che la realtà osservata è sempre dipendente dall’osservatore. Il ricercatore deve tener presente innanzitutto che, per il docente, l’esperienza fenomenologica dell’esercizio della propria cognizione incorporata all’interno dell’azione didattica non è né isomorfa né collassabile nella (rap)presentazione nel dominio descrittivo delle interviste fornita dall’insegnante; inoltre, egli deve essere consapevole che la ricerca è un processo di apprendimento condizionato dalla struttura autopoietica del ricercatore- la quale determina le dinamiche di accoppiamento strutturale offerte dal medium - e che i dati che produrrà saranno interpretazioni di teorie emergenti dal medium. Per tentare di poter vedere l’attività di docenti e studenti come strutturalmente accoppiata, è stata adottata non solo una modalità di raccolta informazioni compatibile con la necessità di tenere conto della circolarità e dell’influenza reciproca simultanea del sistema docente con i sistemi alunni, ma anche una modalità di organizzazione dei dati estratti dal video che potesse perseguire la medesima finalità. Le tecniche utilizzate sono state interviste iniziali ai docenti e osservazioni indirette grazie a videomontaggi di riprese di due telecamere, una dalla prospettiva degli studenti e l’altra dalla prospettiva dei docenti; i videomontaggi hanno rappresentato la fonte dei dati sia per una trascrizione descrittiva dell’azione didattica che per la rilevazione del comportamento attentivo degli studenti. Il CV di docenti e studenti e il CV dei docenti, codificati sulla trascrizione, e il comportamento attentivo degli studenti e il livello di rumore in classe, estratti direttamente dal video, sono stati riportati, grazie ad una codifica spaziale cromatica temporizzata, su di un foglio Excel utilizzandolo come se fosse un piano cartesiano: l’asse delle ordinate è stato utilizzato per elencare verticalmente, partendo dall’alto verso il basso, tutte le codifiche estratte dalla trascrizione e la lista completa degli studenti della classe, identificati con un codice, mentre l’asse delle ascisse è stato segmentato in blocchi di 20 secondi; ogni manifestazione di una istanza codificata dalla trascrizione e l’andamento del livello di attenzione degli studenti rilevato dal video sono stati riportati con un colore diverso nel punto temporale corrispondente alla sua manifestazione. È stato così possibile ottenere una reificazione di vari comportamenti dei singoli sistemi biologici coinvolti nell’attività didattica, molto simile ad una sorta di spartito musicale cromatico complesso per osservare come la singola partitura di ogni sistema autopoietico presente in classe si sviluppi nel tempo e si articoli rispetto alle altre. L’immagine prodotta grazie al foglio Excel, che è stata poi letta sia da sola che in abbinamento alla trascrizione, ha permesso di superare gli inevitabili limiti monodimensionali di un esame prevalentemente o esclusivamente lineare delle numerose fonti di informazione esaminate (2 docenti e 24 studenti), rendendo disponibile una (rap)presentazione che, pur incorporando una melodia intangibile che si sviluppa nel tempo, è osservabile. Tale (rap)presentazione, contemporaneamente stabile e concreta, consente di pensare un qualcosa di inafferrabile mentre rimanda a un’esperienza altra con la quale però ha una relazione indissolubile e speciale. Dalle analisi delle interviste, che sono poi state confrontate con l’immagine del foglio Excel e con la trascrizione, emerge la differenza del tipo di accoppiamento strutturale ontogenetico con la classe delle due insegnanti; le reazioni delle docenti a manifestazioni di disattenzione da parte degli studenti confermano, in parte, quanto emerso dal dominio delle descrizioni. L’intensità e la frequenza dell’impegno in CV e CNV coordinato da parte di T1 e T2, che correlano positivamente con il livello attenzionale e negativamente con il livello di rumore presente in classe, sono modulate dalla struttura del dispositivo didattico ma anche dalla prossemica: più il dispositivo ha carattere ludico e più frequenti sono le transizioni dovute ad alternanza di attività diverse, più l’attenzione ne risente. Le fasi di maggior impegno verbale da parte degli studenti correlano con maggiore attenzione da parte degli stessi e con minor rumore. La possibilità di gestione prossemica, determinata dalla tipologia dell’aula e dal tipo di attività in cui è coinvolto il docente, influenza ed è influenzata dalla CV e CNV delle docenti stesse. Le insegnanti hanno sviluppato forme di accoppiamento ontogentico sia con la classe che tra di loro: queste ultime si manifestano in forme di comunicazione idiosincratica, nella coordinazione di gestione della lezione, nella modalità di relazionarsi con gli studenti e di reagire al loro comportamenti. Queste conclusioni sono supportate da una triangolazione di fonti, dati, tecniche e metodi.

Come la regolazione verbale e non verbale del docente curricolare di lingua straniera e del docente madrelingua si coordinano con il comportamento attentivo degli studenti in lezioni frontali partecipate

MARCELLI, Marcella
2014-01-01

Abstract

Il disegno di ricerca nasce alla convergenza degli studi sull’attenzione e degli studi sul comportamento non verbale con il pensiero enattivista, che radica le sue basi biologiche nel concetto di accoppiamento strutturale, e si realizza con uno studio di caso relativo a due docenti di lingua tedesca, una curriculare (T1) l’altra madrelingua (T2), in due lezioni in compresenza in una classe quarta di 26 studenti di un istituto tecnico superiore. La scelta, come fonti, di docenti esperte di lingua straniera (L2) è stata determinata innanzitutto dal ruolo fondamentale della comunicazione non verbale (CNV) nella didattica di questa disciplina e dal fatto che, una maggiore esperienza di insegnamento in L2, favorisce un uso particolarmente frequente di CNV. Si è ipotizzato che la gestione della cattura attenzionale degli studenti sia strettamente correlata con la comunicazione sia verbale (CV), ma soprattutto non verbale utilizzata dal docente, che, indicizzando il focus attenzionale visivo nel proprio corpo favorisce anche l’attenzione auditiva alla sua CV: prossemica, gestualità e postura sono tutti elementi condizionati e condizionanti la qualità e la quantità della tipologia comunicativa adottabile. La domanda di ricerca è “Come la regolazione verbale e non verbale del docente curriculare di lingua straniera e del docente madrelingua, si coordinano con il comportamento attentivo degli studenti in lezioni frontali partecipate”. Lo scopo della ricerca è comprendere le modalità di accoppiamento strutturale tra la regolazione di docenti di lingua straniera esperte ed il comportamento attentivo degli studenti, partendo dal presupposto che studiare la complessità del fenomeno dell’azione didattica da una prospettiva ontologica ecologica esige una postura di indagine cosciente del fatto che la realtà osservata è sempre dipendente dall’osservatore. Il ricercatore deve tener presente innanzitutto che, per il docente, l’esperienza fenomenologica dell’esercizio della propria cognizione incorporata all’interno dell’azione didattica non è né isomorfa né collassabile nella (rap)presentazione nel dominio descrittivo delle interviste fornita dall’insegnante; inoltre, egli deve essere consapevole che la ricerca è un processo di apprendimento condizionato dalla struttura autopoietica del ricercatore- la quale determina le dinamiche di accoppiamento strutturale offerte dal medium - e che i dati che produrrà saranno interpretazioni di teorie emergenti dal medium. Per tentare di poter vedere l’attività di docenti e studenti come strutturalmente accoppiata, è stata adottata non solo una modalità di raccolta informazioni compatibile con la necessità di tenere conto della circolarità e dell’influenza reciproca simultanea del sistema docente con i sistemi alunni, ma anche una modalità di organizzazione dei dati estratti dal video che potesse perseguire la medesima finalità. Le tecniche utilizzate sono state interviste iniziali ai docenti e osservazioni indirette grazie a videomontaggi di riprese di due telecamere, una dalla prospettiva degli studenti e l’altra dalla prospettiva dei docenti; i videomontaggi hanno rappresentato la fonte dei dati sia per una trascrizione descrittiva dell’azione didattica che per la rilevazione del comportamento attentivo degli studenti. Il CV di docenti e studenti e il CV dei docenti, codificati sulla trascrizione, e il comportamento attentivo degli studenti e il livello di rumore in classe, estratti direttamente dal video, sono stati riportati, grazie ad una codifica spaziale cromatica temporizzata, su di un foglio Excel utilizzandolo come se fosse un piano cartesiano: l’asse delle ordinate è stato utilizzato per elencare verticalmente, partendo dall’alto verso il basso, tutte le codifiche estratte dalla trascrizione e la lista completa degli studenti della classe, identificati con un codice, mentre l’asse delle ascisse è stato segmentato in blocchi di 20 secondi; ogni manifestazione di una istanza codificata dalla trascrizione e l’andamento del livello di attenzione degli studenti rilevato dal video sono stati riportati con un colore diverso nel punto temporale corrispondente alla sua manifestazione. È stato così possibile ottenere una reificazione di vari comportamenti dei singoli sistemi biologici coinvolti nell’attività didattica, molto simile ad una sorta di spartito musicale cromatico complesso per osservare come la singola partitura di ogni sistema autopoietico presente in classe si sviluppi nel tempo e si articoli rispetto alle altre. L’immagine prodotta grazie al foglio Excel, che è stata poi letta sia da sola che in abbinamento alla trascrizione, ha permesso di superare gli inevitabili limiti monodimensionali di un esame prevalentemente o esclusivamente lineare delle numerose fonti di informazione esaminate (2 docenti e 24 studenti), rendendo disponibile una (rap)presentazione che, pur incorporando una melodia intangibile che si sviluppa nel tempo, è osservabile. Tale (rap)presentazione, contemporaneamente stabile e concreta, consente di pensare un qualcosa di inafferrabile mentre rimanda a un’esperienza altra con la quale però ha una relazione indissolubile e speciale. Dalle analisi delle interviste, che sono poi state confrontate con l’immagine del foglio Excel e con la trascrizione, emerge la differenza del tipo di accoppiamento strutturale ontogenetico con la classe delle due insegnanti; le reazioni delle docenti a manifestazioni di disattenzione da parte degli studenti confermano, in parte, quanto emerso dal dominio delle descrizioni. L’intensità e la frequenza dell’impegno in CV e CNV coordinato da parte di T1 e T2, che correlano positivamente con il livello attenzionale e negativamente con il livello di rumore presente in classe, sono modulate dalla struttura del dispositivo didattico ma anche dalla prossemica: più il dispositivo ha carattere ludico e più frequenti sono le transizioni dovute ad alternanza di attività diverse, più l’attenzione ne risente. Le fasi di maggior impegno verbale da parte degli studenti correlano con maggiore attenzione da parte degli stessi e con minor rumore. La possibilità di gestione prossemica, determinata dalla tipologia dell’aula e dal tipo di attività in cui è coinvolto il docente, influenza ed è influenzata dalla CV e CNV delle docenti stesse. Le insegnanti hanno sviluppato forme di accoppiamento ontogentico sia con la classe che tra di loro: queste ultime si manifestano in forme di comunicazione idiosincratica, nella coordinazione di gestione della lezione, nella modalità di relazionarsi con gli studenti e di reagire al loro comportamenti. Queste conclusioni sono supportate da una triangolazione di fonti, dati, tecniche e metodi.
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