La Congregazione dell’Indice dei libri proibiti intese sorvegliare l’applicazione delle disposizioni contenute nell’Index librorum prohibitorum di Clemente VIII (1596) con l’obiettivo di disciplinare le raccolte librarie degli ordini regolari italiani e, con esse, la loro memoria. Con l’inventariazione obbligata delle biblioteche si voleva verificare fino a che punto un settore nevralgico dell’organizzazione ecclesiastica si fosse conformato nelle letture, nei riferimenti culturali e nei modelli formativi alle prescrizioni della Chiesa post-tridentina. L’intento era evidente anche nella meticolosità dei criteri descrittivi che miravano ad individuare gli elementi bibliografici dei libri inventariati. Una precisione di analisi della fattispecie libraria che non sorprende perché la «competenza bibliografica» degli uomini che dettarono le regole si era affinata in decenni di regime censorio e nella consuetudine con il mondo editoriale. The Congregation of the Index aimed to control the application of the provisions contained in the Index librorum prohibitorum of Clement VIII (1596). It works consistent with the objective of check the library collections of regular orders in Italy and, together with books, their memory. Requiring library inventories, the Congregation wanted to extent his action to a crucial sector of the ecclesiastical organization, thas is readers and readings, cultural references and training models, forcing them to comply with culture of the post-Tridentine Church. The intent of the Congregation was also evident in the meticulousness of descriptive criteria that aimed to identify the bibliographic elements of books inventoried. The precision of the analysis bestowed on books is not surprising because the ‘bibliographic competence’ of men who dictated the rules had honed over decades of censorship regime and familiarity with the publishing world.
Da strumento di controllo censorio alla "più grande bibliografia nazionale della Controriforma". I codici Vaticani latini 11266-11326
BORRACCINI, Rosa Marisa
2014-01-01
Abstract
La Congregazione dell’Indice dei libri proibiti intese sorvegliare l’applicazione delle disposizioni contenute nell’Index librorum prohibitorum di Clemente VIII (1596) con l’obiettivo di disciplinare le raccolte librarie degli ordini regolari italiani e, con esse, la loro memoria. Con l’inventariazione obbligata delle biblioteche si voleva verificare fino a che punto un settore nevralgico dell’organizzazione ecclesiastica si fosse conformato nelle letture, nei riferimenti culturali e nei modelli formativi alle prescrizioni della Chiesa post-tridentina. L’intento era evidente anche nella meticolosità dei criteri descrittivi che miravano ad individuare gli elementi bibliografici dei libri inventariati. Una precisione di analisi della fattispecie libraria che non sorprende perché la «competenza bibliografica» degli uomini che dettarono le regole si era affinata in decenni di regime censorio e nella consuetudine con il mondo editoriale. The Congregation of the Index aimed to control the application of the provisions contained in the Index librorum prohibitorum of Clement VIII (1596). It works consistent with the objective of check the library collections of regular orders in Italy and, together with books, their memory. Requiring library inventories, the Congregation wanted to extent his action to a crucial sector of the ecclesiastical organization, thas is readers and readings, cultural references and training models, forcing them to comply with culture of the post-Tridentine Church. The intent of the Congregation was also evident in the meticulousness of descriptive criteria that aimed to identify the bibliographic elements of books inventoried. The precision of the analysis bestowed on books is not surprising because the ‘bibliographic competence’ of men who dictated the rules had honed over decades of censorship regime and familiarity with the publishing world.File | Dimensione | Formato | |
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