L'approfondimento della conoscenza dei problemi che alimentano la tendenza alla disgregazione, nonché le trasformazioni avvenute in ciascuna regione, con velocità diverse e con dinamiche di segno opposto, rappresenta un condivisibile approccio tradizionale e molto diffuso nella letteratura scientifica. Il Programma di Ricerca intende indagare il ruolo di alcuni settori o comparti strategici (ad esempio il turismo) per le economie regionali d'Italia e in particolare del Mezzogiorno, mettendo in luce l'importanza di queste ultime per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Area euromediterranea. Tale obiettivo verrà raggiunto, dopo approfondite simulazioni, con il supporto di un software, realizzato dall'Unità di Catania, in grado di implementare un metodo di pianificazione integrata, che contribuirà alla progettazione e alla gestione sostenibile dello sviluppo, nonché ad assicurare il coordinamento e la compatibilità degli interventi. In questo contesto, quindi, è prioritario elaborare un quadro metodologico e analitico per una prima applicazione di possibili processi di trasformazione in ambiti regionali a seguito di specifiche ipotesi di politiche, piani, interventi di sviluppo settoriale. La ricerca vuole definire, a scala regionale, un metodo per la previsione delle dinamiche territoriali, finalizzate ad un più efficace dimensionamento della pianificazione in ambito macroregionale, partendo dalla situazione attuale e ipotizzando i diversi usi futuri del suolo ed i conseguenti impatti che ne potrebbero derivare. Verranno, quindi, elaborati vari schemi evolutivi intesi come applicazioni per il dimensionamento della pianificazione integrata su scala regionale, costruiti sulla base di molteplici assunzioni in merito a fattori politici, economici, sociali, ambientali e tecnologici; ciascuno scenario, legato alla carrying capacity territoriale, implicherà specifici impatti, in particolare sull'ambiente, sul paesaggio, sulle aree urbane. La capacità di carico si può immaginare come un intervallo entro il quale si verifica il processo di sviluppo sostenibile; il limite superiore di quest'intervallo è costituito dall'uso intensivo delle risorse. Il limite inferiore è definito sull'opzione di sviluppo basato su un approccio conservativo del territorio. A scala regionale, tale concetto prefigura un nuovo paradigma sul quale incentrare il dimensionamento della pianificazione territoriale e un rinnovato impegno delle Regioni per leggere il territorio nelle sue potenzialità di dinamismo, nelle sue identità culturali e capacità competitive. Ciò implica, per le Unità di Ricerca, di indagare il territorio non più in termini puramente dimensionali, ma di individuarne i processi evolutivi in base ad indicatori di globalizzazione, sostenibilità e competitività. Tale approccio, per alcune Regioni, è già rintracciabile nei piani territoriali, nei piani paesistici e nei piani settoriali più recenti, che declinano i principi enunciati nella Politica di Coesione Europea, nello Schema di Sviluppo dello Spazio Europeo, nella Politica di Vicinato Europea, nel Quadro Strategico di Riferimento Nazionale, nei Documenti Strategici Regionali, nelle Dichiarazioni di Partenariato Euromediterraneo, i quali promuovono crescita e convergenza socioeconomica, sviluppo umano, integrazione politica delle aree geografiche nel quadro della sostenibilità ambientale. La quali-quantificazione delle trasformazioni territoriali è essenziale per interpretare ed intuire i trend di crescita dell'area geografica oggetto di analisi. Questo metodo consentirà, dunque, di definire le strategie più adeguate per cogliere le possibili dinamiche di sviluppo macroregionale. Il futuro del Sud dell'Europa è ancora incerto e il suo ruolo come area del co-sviluppo rimane in gran parte una potenzialità inespressa, la cui realizzazione di tale potenzialità dipenderà dalla capacità delle Regioni di connettersi fra loro, in modo complementare, e mettere in gioco le loro specificità e risorse. E' necessario che le Regioni del Mezzogiorno d'Italia acquisiscano la dimensione competitiva per affrontare le future sfide provenienti dal resto dell'Europa e richiamare l'interesse sullo spazio complesso del Mediterraneo. Ciò che si vuole sostenere è la tendenza al rafforzamento della mediterraneità delle Regioni italiane e al consolidamento di una scala macroregionale, pronta a cogliere opportunità per quei luoghi in grado di trovare strategie comuni nei confronti dell'esterno e dei mercati globali. Il punto, quindi, non è “fare più cooperazione” ma “cooperare in modo pianificato”. Pertanto, concentrando l'attenzione sulle principali problematiche di sviluppo e di crescita dell'Area mediterranea, il Progetto di Ricerca mirerà ad andare oltre la lettura dei dati correnti e non sfuggire a nessuna delle difficili questioni che il tema solleva.

Nuovi spazi di relazione nella dimensione euromediterranea per la definizione di nuove economie

NICOSIA, ENRICO DOMENICO GIOVANNI;PORTO, CARMELO MARIA
2013-01-01

Abstract

L'approfondimento della conoscenza dei problemi che alimentano la tendenza alla disgregazione, nonché le trasformazioni avvenute in ciascuna regione, con velocità diverse e con dinamiche di segno opposto, rappresenta un condivisibile approccio tradizionale e molto diffuso nella letteratura scientifica. Il Programma di Ricerca intende indagare il ruolo di alcuni settori o comparti strategici (ad esempio il turismo) per le economie regionali d'Italia e in particolare del Mezzogiorno, mettendo in luce l'importanza di queste ultime per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Area euromediterranea. Tale obiettivo verrà raggiunto, dopo approfondite simulazioni, con il supporto di un software, realizzato dall'Unità di Catania, in grado di implementare un metodo di pianificazione integrata, che contribuirà alla progettazione e alla gestione sostenibile dello sviluppo, nonché ad assicurare il coordinamento e la compatibilità degli interventi. In questo contesto, quindi, è prioritario elaborare un quadro metodologico e analitico per una prima applicazione di possibili processi di trasformazione in ambiti regionali a seguito di specifiche ipotesi di politiche, piani, interventi di sviluppo settoriale. La ricerca vuole definire, a scala regionale, un metodo per la previsione delle dinamiche territoriali, finalizzate ad un più efficace dimensionamento della pianificazione in ambito macroregionale, partendo dalla situazione attuale e ipotizzando i diversi usi futuri del suolo ed i conseguenti impatti che ne potrebbero derivare. Verranno, quindi, elaborati vari schemi evolutivi intesi come applicazioni per il dimensionamento della pianificazione integrata su scala regionale, costruiti sulla base di molteplici assunzioni in merito a fattori politici, economici, sociali, ambientali e tecnologici; ciascuno scenario, legato alla carrying capacity territoriale, implicherà specifici impatti, in particolare sull'ambiente, sul paesaggio, sulle aree urbane. La capacità di carico si può immaginare come un intervallo entro il quale si verifica il processo di sviluppo sostenibile; il limite superiore di quest'intervallo è costituito dall'uso intensivo delle risorse. Il limite inferiore è definito sull'opzione di sviluppo basato su un approccio conservativo del territorio. A scala regionale, tale concetto prefigura un nuovo paradigma sul quale incentrare il dimensionamento della pianificazione territoriale e un rinnovato impegno delle Regioni per leggere il territorio nelle sue potenzialità di dinamismo, nelle sue identità culturali e capacità competitive. Ciò implica, per le Unità di Ricerca, di indagare il territorio non più in termini puramente dimensionali, ma di individuarne i processi evolutivi in base ad indicatori di globalizzazione, sostenibilità e competitività. Tale approccio, per alcune Regioni, è già rintracciabile nei piani territoriali, nei piani paesistici e nei piani settoriali più recenti, che declinano i principi enunciati nella Politica di Coesione Europea, nello Schema di Sviluppo dello Spazio Europeo, nella Politica di Vicinato Europea, nel Quadro Strategico di Riferimento Nazionale, nei Documenti Strategici Regionali, nelle Dichiarazioni di Partenariato Euromediterraneo, i quali promuovono crescita e convergenza socioeconomica, sviluppo umano, integrazione politica delle aree geografiche nel quadro della sostenibilità ambientale. La quali-quantificazione delle trasformazioni territoriali è essenziale per interpretare ed intuire i trend di crescita dell'area geografica oggetto di analisi. Questo metodo consentirà, dunque, di definire le strategie più adeguate per cogliere le possibili dinamiche di sviluppo macroregionale. Il futuro del Sud dell'Europa è ancora incerto e il suo ruolo come area del co-sviluppo rimane in gran parte una potenzialità inespressa, la cui realizzazione di tale potenzialità dipenderà dalla capacità delle Regioni di connettersi fra loro, in modo complementare, e mettere in gioco le loro specificità e risorse. E' necessario che le Regioni del Mezzogiorno d'Italia acquisiscano la dimensione competitiva per affrontare le future sfide provenienti dal resto dell'Europa e richiamare l'interesse sullo spazio complesso del Mediterraneo. Ciò che si vuole sostenere è la tendenza al rafforzamento della mediterraneità delle Regioni italiane e al consolidamento di una scala macroregionale, pronta a cogliere opportunità per quei luoghi in grado di trovare strategie comuni nei confronti dell'esterno e dei mercati globali. Il punto, quindi, non è “fare più cooperazione” ma “cooperare in modo pianificato”. Pertanto, concentrando l'attenzione sulle principali problematiche di sviluppo e di crescita dell'Area mediterranea, il Progetto di Ricerca mirerà ad andare oltre la lettura dei dati correnti e non sfuggire a nessuna delle difficili questioni che il tema solleva.
2013
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/188216
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