A partire dalle coordinate spazio-temporali che caratterizzano la vita sociale nelle forme di un abitare condiviso, la ricerca intende approfondire i risvolti ontologici ed etici che consentono di includere nell orizzonte del bene comune anche i beni culturali e ambientali, come particolari configurazioni dello spazio pubblico, che da un lato coagulano e sedimentano memoria collettiva, dall'altro conservano una potenzialità di attivazione identitaria. Superando approcci settoriali (che spesso tendono a separare patrimonio e valori) e dicotomie storiche (soprattutto fra beni ambientali e beni culturali), la ricerca si prefigge di esplorare il significato polivalente e il valore intrinseco di tali beni, complessivamente considerati, in un ottica integrata, tenendo insieme lo spazio e il tempo, l originarietà del naturale e la densità storica del culturale. Tale ricomprensione unitaria può essere accreditata alla luce di una trama narrativa, da intercettare ed esplicitare criticamente, che è condizione e simbolo di legami sociali, quindi premessa per attivare dinamiche di riconoscimento attivo e condiviso, orientate alla possibilità di creare, raccontare, fruire e promuovere i beni culturali e ambientali nella prospettiva di autentici beni relazionali. La ricognizione filosofica si offre come postura critico-riflessiva che permette sia una indagine trascendentale intorno alle condizioni di possibilità di tali beni, sia l'analisi fenomenologica dei modi del loro manifestarsi, sia la delineazione di orizzonti normativi, a livello ontologico ed etico, che aprono a una ricaduta coerente sul terreno giuridico, politico e istituzionale.

I beni ambientali e culturali come beni relazionali: tra spazio pubblico e memoria collettiva

ALICI, Luigino;MIGLIORI, Maurizio;DANANI, Carla;VERDUCCI, Daniela;PAGLIACCI, Donatella
In corso di stampa

Abstract

A partire dalle coordinate spazio-temporali che caratterizzano la vita sociale nelle forme di un abitare condiviso, la ricerca intende approfondire i risvolti ontologici ed etici che consentono di includere nell orizzonte del bene comune anche i beni culturali e ambientali, come particolari configurazioni dello spazio pubblico, che da un lato coagulano e sedimentano memoria collettiva, dall'altro conservano una potenzialità di attivazione identitaria. Superando approcci settoriali (che spesso tendono a separare patrimonio e valori) e dicotomie storiche (soprattutto fra beni ambientali e beni culturali), la ricerca si prefigge di esplorare il significato polivalente e il valore intrinseco di tali beni, complessivamente considerati, in un ottica integrata, tenendo insieme lo spazio e il tempo, l originarietà del naturale e la densità storica del culturale. Tale ricomprensione unitaria può essere accreditata alla luce di una trama narrativa, da intercettare ed esplicitare criticamente, che è condizione e simbolo di legami sociali, quindi premessa per attivare dinamiche di riconoscimento attivo e condiviso, orientate alla possibilità di creare, raccontare, fruire e promuovere i beni culturali e ambientali nella prospettiva di autentici beni relazionali. La ricognizione filosofica si offre come postura critico-riflessiva che permette sia una indagine trascendentale intorno alle condizioni di possibilità di tali beni, sia l'analisi fenomenologica dei modi del loro manifestarsi, sia la delineazione di orizzonti normativi, a livello ontologico ed etico, che aprono a una ricaduta coerente sul terreno giuridico, politico e istituzionale.
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