Il volume propone una rilettura dei fenomeni di mobilità territoriale e sociale nelle ex-colonie italiane del Corno d'Africa sotto due profili. Il primo riguarda innanzitutto il processo di costruzione del diritto coloniale e, secondariamente, il ruolo avuto dalle pratiche amministrative nel definire la mobilità dei sudditi coloniali. Il secondo si concentra sulle diverse risposte che i sudditi coloniali hanno elaborato per far fronte alle direttive dell'amministrazione coloniale. In questo contesto una particolare attenzione è dedicata a due tipologie specifiche di spostamenti. Una prima tipologia e quella degli gli spostamenti di comunità all'interno del territorio coloniale o al di fuori di esso dovute alle politiche politiche demaniali e /o tributarie dell'amministrazione coloniale. Una seconda tipologia è invece quella degli spostamenti di gruppi sociali, quali intellettuali, truppe coloniali o professionisti motivati da da ragioni politiche o economiche. Queste problematiche, per quanto analizzate prevalentemente in riferimento alle ex-colonie italiane del Corno d'Africa vengono presentate con un approccio di tipo comparato, all'interno del quale le esperienze delle colonie italiane vengono confrontate con quelle dei principali sistemi coloniali operanti in Africa. Un tema che attraversa in modo trasversale I contributi qui raccolti è quello della cosiddetta African agency ovvero la capacità di negoziazione di spazi di autonomia da parte dei sudditi coloniali, rappresentati quindi non come puri oggetti delle politiche coloniali ma come attori capaci di definire loro spazi di propositività e di soggettività. Analizzata in questa prospettiva, il tema della mobilità sociale e territoriale in epoca coloniale, fornisce così anche importanti elementi di riflessione per una migliore comprensione dei fenomeni di mobilità affermatisi in epoca post-coloniale.

Votare con i piedi. La mobilità degli individui nell’Africa coloniale italiana

ROSONI, Isabella;CHELATI DIRAR, UOLDELUL
2012-01-01

Abstract

Il volume propone una rilettura dei fenomeni di mobilità territoriale e sociale nelle ex-colonie italiane del Corno d'Africa sotto due profili. Il primo riguarda innanzitutto il processo di costruzione del diritto coloniale e, secondariamente, il ruolo avuto dalle pratiche amministrative nel definire la mobilità dei sudditi coloniali. Il secondo si concentra sulle diverse risposte che i sudditi coloniali hanno elaborato per far fronte alle direttive dell'amministrazione coloniale. In questo contesto una particolare attenzione è dedicata a due tipologie specifiche di spostamenti. Una prima tipologia e quella degli gli spostamenti di comunità all'interno del territorio coloniale o al di fuori di esso dovute alle politiche politiche demaniali e /o tributarie dell'amministrazione coloniale. Una seconda tipologia è invece quella degli spostamenti di gruppi sociali, quali intellettuali, truppe coloniali o professionisti motivati da da ragioni politiche o economiche. Queste problematiche, per quanto analizzate prevalentemente in riferimento alle ex-colonie italiane del Corno d'Africa vengono presentate con un approccio di tipo comparato, all'interno del quale le esperienze delle colonie italiane vengono confrontate con quelle dei principali sistemi coloniali operanti in Africa. Un tema che attraversa in modo trasversale I contributi qui raccolti è quello della cosiddetta African agency ovvero la capacità di negoziazione di spazi di autonomia da parte dei sudditi coloniali, rappresentati quindi non come puri oggetti delle politiche coloniali ma come attori capaci di definire loro spazi di propositività e di soggettività. Analizzata in questa prospettiva, il tema della mobilità sociale e territoriale in epoca coloniale, fornisce così anche importanti elementi di riflessione per una migliore comprensione dei fenomeni di mobilità affermatisi in epoca post-coloniale.
2012
9788860563439
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