Abstract. Il saggio è inteso come un compendio di riflessioni e chiarificazioni in relazione ad osservazioni provenute dal mondo scientifico sul modello teoretico della formatività audiotattile. Si contesta, in particolare, la frequente errata assimilazione del principio audiotattile (PAT) con la corporeità tout court: da che ne discenderebbe che ogni musica sarebbe audiotattile. In questo senso si chiarisce la natura di medium cognitivo del PAT, che agisce sulle strutture cognitive umane nella conoscenza e rappresentazione della musica. Altra impropria interpretazione è quella che lega la effettualità della formatività audiotattile alla mera Reproduktion adorniana, alla fase esecutiva e performativa. Si chiarisce invece come, proprio per la sua sostanzialità di medium cognitivo, il PAT agisce elettivamente sulle strutture poietico/compositive del fare musica o musicking. Questo atteggiamento cognitivo rende pertinenti tratti formali ed esperienze percettive (swing, groove, identità qualitativa della continuous pulse) non significative nel contesto della tradizione musicale classico-romantica-modernista. Si argomenta inoltre la particolare autograficità delle musiche audiotattili e la necessità di integrare categorie come quella di oralità, sostenendo la validità della distinzione della nozione di “musiche audiotattili” (jazz, rock, pop) distinte da quelle soltanto “fondate sul principio audiotattile” (tradizioni orali). Infine, si discute la particolare nozione di opera in regime audiotattile.
Alcune note sul Principio audiotattile
CAPORALETTI, VINCENZO
2008-01-01
Abstract
Abstract. Il saggio è inteso come un compendio di riflessioni e chiarificazioni in relazione ad osservazioni provenute dal mondo scientifico sul modello teoretico della formatività audiotattile. Si contesta, in particolare, la frequente errata assimilazione del principio audiotattile (PAT) con la corporeità tout court: da che ne discenderebbe che ogni musica sarebbe audiotattile. In questo senso si chiarisce la natura di medium cognitivo del PAT, che agisce sulle strutture cognitive umane nella conoscenza e rappresentazione della musica. Altra impropria interpretazione è quella che lega la effettualità della formatività audiotattile alla mera Reproduktion adorniana, alla fase esecutiva e performativa. Si chiarisce invece come, proprio per la sua sostanzialità di medium cognitivo, il PAT agisce elettivamente sulle strutture poietico/compositive del fare musica o musicking. Questo atteggiamento cognitivo rende pertinenti tratti formali ed esperienze percettive (swing, groove, identità qualitativa della continuous pulse) non significative nel contesto della tradizione musicale classico-romantica-modernista. Si argomenta inoltre la particolare autograficità delle musiche audiotattili e la necessità di integrare categorie come quella di oralità, sostenendo la validità della distinzione della nozione di “musiche audiotattili” (jazz, rock, pop) distinte da quelle soltanto “fondate sul principio audiotattile” (tradizioni orali). Infine, si discute la particolare nozione di opera in regime audiotattile.File | Dimensione | Formato | |
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