Il saggio affronta i principali nodi problematici posti dalla disciplina delle misure precautelari minorili. In primo luogo, vengono esaminati i problemi esegetici posti dall'utilizzazione della tecnica del rinvio normativo per individuare i casi in cui le misure sono ammesse. Il riferimento alla disciplina codicistica (art. 380 c.p.p.) per un verso non garantisce che le scelte di inserire od escludere singole ipotesi di reato vengano compiute in forza di una determinazione del legislatore specializzato. Per altro verso il rinvio appare insufficiente a garantire la tassatività della previsione. Si imporrebbe pertanto una modifica del testo delle disposizioni coinvolte che elimini il rinvio a disposizioni esterne al sistema minorile. Vengono poi analizzati alcuni inconvenienti operativi, con particolare riferimento alla carenza di acquisizioni sulla personalità del minore in fase di adozione della misura da parte della polizia giudiziaria, spesso priva di competenze specialistiche. Sempre in tale ottica, si propone inoltre una interpretazione dell'art. 18 che imponga l'audizione del minore da parte del pubblico ministero. Ciò anche sulla base di orientamenti interpretativi espressi dalla Cassazione civile. Infine, si propone l'introduzione di poteri in capo al giudice per le indagini preliminari, in sede di convalida, di disporre misure temporanee ed urgenti di natura civile od amministrativa al fine di intervenire tempestivamente sulle situazioni di difficoltà che spesso sono a monte dell'episodio criminoso.

SPUNTI CRITICI IN TEMA DI MISURE PRECAUTELARI MINORILI

TASSI, Andrea
2012-01-01

Abstract

Il saggio affronta i principali nodi problematici posti dalla disciplina delle misure precautelari minorili. In primo luogo, vengono esaminati i problemi esegetici posti dall'utilizzazione della tecnica del rinvio normativo per individuare i casi in cui le misure sono ammesse. Il riferimento alla disciplina codicistica (art. 380 c.p.p.) per un verso non garantisce che le scelte di inserire od escludere singole ipotesi di reato vengano compiute in forza di una determinazione del legislatore specializzato. Per altro verso il rinvio appare insufficiente a garantire la tassatività della previsione. Si imporrebbe pertanto una modifica del testo delle disposizioni coinvolte che elimini il rinvio a disposizioni esterne al sistema minorile. Vengono poi analizzati alcuni inconvenienti operativi, con particolare riferimento alla carenza di acquisizioni sulla personalità del minore in fase di adozione della misura da parte della polizia giudiziaria, spesso priva di competenze specialistiche. Sempre in tale ottica, si propone inoltre una interpretazione dell'art. 18 che imponga l'audizione del minore da parte del pubblico ministero. Ciò anche sulla base di orientamenti interpretativi espressi dalla Cassazione civile. Infine, si propone l'introduzione di poteri in capo al giudice per le indagini preliminari, in sede di convalida, di disporre misure temporanee ed urgenti di natura civile od amministrativa al fine di intervenire tempestivamente sulle situazioni di difficoltà che spesso sono a monte dell'episodio criminoso.
2012
8814175780
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