In molte regioni italiane si sono realizzati solidi modelli di crescita turistica, ben caratterizzati rispetto alle diversità territoriali, integrati nel sistema economico locale e paesaggistico. In alcune regioni, tuttavia, i tradizionali modelli economici hanno talora ostacolato la diffusione di specifiche forme di turismo sostenibili e integrate con i sistemi locali di produzione, originando spesso squilibri territoriali ed economici. Il riconoscimento della multifunzionalità agricola, la crescita dell’agriturismo e del turismo rurale, ad esempio, offrono l’opportunità di sviluppare modelli turistici integrati e sostenibili, con migliore distribuzione delle funzioni spaziali e più equilibrata diffusione dei benefici nel territorio in grado di contribuire al mantenimento della coesione sociale nelle zone meno ricche e non congestionate dalle presenze turistiche. Un’ipotesi da verificare è se quello rurale possa essere un modello di turismo sostenibile, adatto al riequilibrio e all’integrazione economica e sociale tra territori congestionati e altri finora sostanzialmente esclusi dalla crescita turistica. La configurazione multipolare dell’organizzazione sociale, spaziale ed economica delle Marche, regione mosaico composta da una pluralità di forti identità sub-regionali e segnata da intensi e distinti localismi (dialettali, sociali, economici e culturali), oltretutto caratterizzata dall’assenza di un unico polo di attrazione politico-economico centrale, dalla diffusione di centri urbani di piccola e media dimensione nonché dalla presenza di specifici distretti industriali, appare un campo di indagine fertile per valutare la sostenibilità di modelli innovativi di turismo e la loro integrazione con il resto dell’economia. Per verificare le ipotesi inerenti la regione Marche, sono stati raccolti dati riguardanti la distribuzione spaziale del turismo tradizionale, dell’agriturismo, del turismo rurale, di quelli culturale e religioso. Particolare attenzione è stata posta alla distribuzione delle strutture ricettive e all’indice di utilizzazione e di stagionalità, alle specializzazioni territoriali, con riferimento anche alla diffusione delle certificazioni di sostenibilità turistica e di qualità ambientale (Bandiere Verdi, Blu, Arancioni) e paesaggistica (Borghi più belli d’Italia). L’indagine ha consentito di individuare nel modello a mosaico delle Marche un possibile percorso di integrazione economica sostenibile e di ipotizzare che le diverse forme di turismo legate alla frequentazione del territorio rurale sono un contributo effettivo al sostegno della coesione sociale e della sostenibilità ambientale, economica e territoriale. Questo anche allo scopo di alleviare l’impatto dovuto alla crescente litoralizzazione turistica marchigiana e al riequilibrio economico tra zone costiere e zone interne, collinari e montane. Le opportunità che si aprono nella regione Marche per delineare un modello equilibrato di uso turistico del territorio coincidono temporalmente con la consapevolezza della necessità politica di orientare la struttura economica verso attività non più esclusivamente concentrate sui modelli tradizionali ma su modelli di sostenibilità turistica che dia l’opportunità di limitare il diffondersi dell’industrializzazione anche nelle aree interne, liberandole per la crescita del turismo ambientale e di quello culturale. La combinazione tra diffusione di nuo- ve tecnologie e diversificazione strategica dell’uso dello spazio potrà garantire lo sviluppo locale da altre e più gravi crisi mondiali.

La regione Marche: un modello di organizzazione sostenibile dello spazio turistico?

CORINTO, GIAN LUIGI
2011-01-01

Abstract

In molte regioni italiane si sono realizzati solidi modelli di crescita turistica, ben caratterizzati rispetto alle diversità territoriali, integrati nel sistema economico locale e paesaggistico. In alcune regioni, tuttavia, i tradizionali modelli economici hanno talora ostacolato la diffusione di specifiche forme di turismo sostenibili e integrate con i sistemi locali di produzione, originando spesso squilibri territoriali ed economici. Il riconoscimento della multifunzionalità agricola, la crescita dell’agriturismo e del turismo rurale, ad esempio, offrono l’opportunità di sviluppare modelli turistici integrati e sostenibili, con migliore distribuzione delle funzioni spaziali e più equilibrata diffusione dei benefici nel territorio in grado di contribuire al mantenimento della coesione sociale nelle zone meno ricche e non congestionate dalle presenze turistiche. Un’ipotesi da verificare è se quello rurale possa essere un modello di turismo sostenibile, adatto al riequilibrio e all’integrazione economica e sociale tra territori congestionati e altri finora sostanzialmente esclusi dalla crescita turistica. La configurazione multipolare dell’organizzazione sociale, spaziale ed economica delle Marche, regione mosaico composta da una pluralità di forti identità sub-regionali e segnata da intensi e distinti localismi (dialettali, sociali, economici e culturali), oltretutto caratterizzata dall’assenza di un unico polo di attrazione politico-economico centrale, dalla diffusione di centri urbani di piccola e media dimensione nonché dalla presenza di specifici distretti industriali, appare un campo di indagine fertile per valutare la sostenibilità di modelli innovativi di turismo e la loro integrazione con il resto dell’economia. Per verificare le ipotesi inerenti la regione Marche, sono stati raccolti dati riguardanti la distribuzione spaziale del turismo tradizionale, dell’agriturismo, del turismo rurale, di quelli culturale e religioso. Particolare attenzione è stata posta alla distribuzione delle strutture ricettive e all’indice di utilizzazione e di stagionalità, alle specializzazioni territoriali, con riferimento anche alla diffusione delle certificazioni di sostenibilità turistica e di qualità ambientale (Bandiere Verdi, Blu, Arancioni) e paesaggistica (Borghi più belli d’Italia). L’indagine ha consentito di individuare nel modello a mosaico delle Marche un possibile percorso di integrazione economica sostenibile e di ipotizzare che le diverse forme di turismo legate alla frequentazione del territorio rurale sono un contributo effettivo al sostegno della coesione sociale e della sostenibilità ambientale, economica e territoriale. Questo anche allo scopo di alleviare l’impatto dovuto alla crescente litoralizzazione turistica marchigiana e al riequilibrio economico tra zone costiere e zone interne, collinari e montane. Le opportunità che si aprono nella regione Marche per delineare un modello equilibrato di uso turistico del territorio coincidono temporalmente con la consapevolezza della necessità politica di orientare la struttura economica verso attività non più esclusivamente concentrate sui modelli tradizionali ma su modelli di sostenibilità turistica che dia l’opportunità di limitare il diffondersi dell’industrializzazione anche nelle aree interne, liberandole per la crescita del turismo ambientale e di quello culturale. La combinazione tra diffusione di nuo- ve tecnologie e diversificazione strategica dell’uso dello spazio potrà garantire lo sviluppo locale da altre e più gravi crisi mondiali.
2011
9788855531658
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