Il progetto di ricerca svolto dall'Università di Macerata è finalizzato alla realizzazione di due obiettivi: 1. lo studio di XBRL, della sua architettura e, soprattutto, della tassonomia per la codifica dei bilanci civilistici allo scopo di verificare la sua capacità di codificare, con affidabilità e completezza, le informazioni richieste dalla dottrina, dalla normativa e dai principi contabili italiani; 2. sviluppare metodologie matematico-statistiche di costruzione di bilanci medi e di modelli di simulazione economico-finanziaria di settore, alimentate da bilanci redatti in formato XBRL. L'unità locale, con riferimento al primo obiettivo, si preoccuperà di definire deduttivamente la struttura ed i contenuti di un bilancio teorico di riferimento rispetto al quale valutare, in termini di affidabilità e completezza, la tassonomia XBRL costruita per i principi contabili italiani. Si vogliono cioè comprendere, sulla scorta dei contributi scientifici nazionali ed internazionali ed alla luce delle scelte operative compiute dall'OIC, gli effetti che la standardizzazione del bilancio potrà avere sulla sua capacità di rappresentare, in modo attendibile, la dinamica economico-finanziaria del sistema d'azienda. L'attenzione sarà rivolta, in particolare, alla nota integrativa (la cui codificazione in tassonomia è in corso di ultimazione): l'assenza di schemi rigidi, unita alla poliedricità e spessore delle informazioni in essa contenute, rende critica la sua riconduzione ad un numero predefinito d'elementi. Seguirà il momento induttivo, ossia la validazione e l'affinamento del costrutto teorico mediante l'analisi dei bilanci delle imprese italiane effettivamente codificati in XBRL (obbligatorio già dal 2009). L'analisi empirica si svolgerà, in seguito ad accordi con InfoCamere, sull'universo delle società di capitali (grazie anche agli strumenti matematico-statistici sviluppati per il secondo obiettivo della ricerca) e su un campione costruito in funzione del tipo di bilancio (individuale, abbreviato od ordinario, consolidato), in modo da cogliere le potenzialità ed i limiti del nuovo linguaggio dei bilanci. In relazione al secondo obiettivo si intendono costruire unità di misura, endogenamente determinate, che permettano di valutare le voci di bilancio di una singola azienda alla luce degli andamenti settoriali. La modalità di costruzione degli indicatori si baserà sull'utilizzo di medie integrali pesate, grazie a cui catturare le diversità esistenti tra le aziende che operano in un comune settore, contrapponendosi alla irrealistica uniformità sottintesa nell'utilizzo di medie aritmetiche semplici. I parametri da utilizzare per la costruzione dei pesi saranno legati alle dimensioni ed al tasso di crescita delle aziende: la scelta di tali variabili è legata, da un lato, alla possibilità di sfruttare i numerosi studi empirici disponibili in letteratura per formalizzare una clusterizzazione rigorosa e, dall'altro, alla possibilità di accedere al database dei bilanci XBRL di tutte le società di capitali italiane (facilmente classificabili in base ai due parametri citati). In aggiunta la disponibilità di dati in formato elaborabile offrirà la possibilità di sperimentare l'utilizzo di applicazioni di data mining nel campo delle informazioni economico-finanziarie. Un primo risultato della ricerca - ottenuto grazie all'analisi dei più significativi contributi dottrinali sul tema - riguarderà l'individuazione dei meccanismi di elaborazione più attendibili in relazione alle specifiche caratteristiche di un settore. I lavori proseguiranno valutando l'attendibilità dell'utilizzo in quest'ambito di strumenti matematici. In particolare saranno utilizzati studi empirici, ripresi dalle teorie economiche [Gibrat, 1931], che postulano una costanza nella distribuzione dimensionale delle aziende appartenenti ad un determinato settore [Amaral et al., 1997; Axtell, 2001; Gaffeo et al., 2003; Stanley et al., 1996]. Partendo da questa base è possibile calcolare una media settoriale, denotata con (A), per una specifica voce di bilancio, denotata con (a), utilizzando una funzione che approssima l'andamento di (a) rispetto ad una variabile dimensionale (s) ed utilizzando come fattore di ponderazione la funzione della distribuzione nel settore delle aziende rispetto ad (s). Il metodo proposto consentirebbe di superare i limiti derivanti dall'utilizzo dei diffusi indicatori di posizione (media aritmetica, mediana, moda ecc.) i cui risultati sono inevitabilmente condizionati dal maggior peso esercitato dai valori relativi alle aziende di grandi dimensioni. Ciò permetterebbe effettuare analisi sulla composizione dimensionale dei settori, oltre a supportare meccanismi di costruzione di bilanci di simulazione, alimentati da ipotesi sulla dimensione aziendale. Nella letteratura economico-aziendale non si evidenziano al momento contributi di questa natura.

XBRL e comunicazione economico-finanziaria. Riflessi di efficienza ed efficacia informativa e modelli di elaborazione e simulazione.

FRADEANI, ANDREA;SOVERCHIA, MICHELA;ZIGIOTTI, ERMANNO
2009-01-01

Abstract

Il progetto di ricerca svolto dall'Università di Macerata è finalizzato alla realizzazione di due obiettivi: 1. lo studio di XBRL, della sua architettura e, soprattutto, della tassonomia per la codifica dei bilanci civilistici allo scopo di verificare la sua capacità di codificare, con affidabilità e completezza, le informazioni richieste dalla dottrina, dalla normativa e dai principi contabili italiani; 2. sviluppare metodologie matematico-statistiche di costruzione di bilanci medi e di modelli di simulazione economico-finanziaria di settore, alimentate da bilanci redatti in formato XBRL. L'unità locale, con riferimento al primo obiettivo, si preoccuperà di definire deduttivamente la struttura ed i contenuti di un bilancio teorico di riferimento rispetto al quale valutare, in termini di affidabilità e completezza, la tassonomia XBRL costruita per i principi contabili italiani. Si vogliono cioè comprendere, sulla scorta dei contributi scientifici nazionali ed internazionali ed alla luce delle scelte operative compiute dall'OIC, gli effetti che la standardizzazione del bilancio potrà avere sulla sua capacità di rappresentare, in modo attendibile, la dinamica economico-finanziaria del sistema d'azienda. L'attenzione sarà rivolta, in particolare, alla nota integrativa (la cui codificazione in tassonomia è in corso di ultimazione): l'assenza di schemi rigidi, unita alla poliedricità e spessore delle informazioni in essa contenute, rende critica la sua riconduzione ad un numero predefinito d'elementi. Seguirà il momento induttivo, ossia la validazione e l'affinamento del costrutto teorico mediante l'analisi dei bilanci delle imprese italiane effettivamente codificati in XBRL (obbligatorio già dal 2009). L'analisi empirica si svolgerà, in seguito ad accordi con InfoCamere, sull'universo delle società di capitali (grazie anche agli strumenti matematico-statistici sviluppati per il secondo obiettivo della ricerca) e su un campione costruito in funzione del tipo di bilancio (individuale, abbreviato od ordinario, consolidato), in modo da cogliere le potenzialità ed i limiti del nuovo linguaggio dei bilanci. In relazione al secondo obiettivo si intendono costruire unità di misura, endogenamente determinate, che permettano di valutare le voci di bilancio di una singola azienda alla luce degli andamenti settoriali. La modalità di costruzione degli indicatori si baserà sull'utilizzo di medie integrali pesate, grazie a cui catturare le diversità esistenti tra le aziende che operano in un comune settore, contrapponendosi alla irrealistica uniformità sottintesa nell'utilizzo di medie aritmetiche semplici. I parametri da utilizzare per la costruzione dei pesi saranno legati alle dimensioni ed al tasso di crescita delle aziende: la scelta di tali variabili è legata, da un lato, alla possibilità di sfruttare i numerosi studi empirici disponibili in letteratura per formalizzare una clusterizzazione rigorosa e, dall'altro, alla possibilità di accedere al database dei bilanci XBRL di tutte le società di capitali italiane (facilmente classificabili in base ai due parametri citati). In aggiunta la disponibilità di dati in formato elaborabile offrirà la possibilità di sperimentare l'utilizzo di applicazioni di data mining nel campo delle informazioni economico-finanziarie. Un primo risultato della ricerca - ottenuto grazie all'analisi dei più significativi contributi dottrinali sul tema - riguarderà l'individuazione dei meccanismi di elaborazione più attendibili in relazione alle specifiche caratteristiche di un settore. I lavori proseguiranno valutando l'attendibilità dell'utilizzo in quest'ambito di strumenti matematici. In particolare saranno utilizzati studi empirici, ripresi dalle teorie economiche [Gibrat, 1931], che postulano una costanza nella distribuzione dimensionale delle aziende appartenenti ad un determinato settore [Amaral et al., 1997; Axtell, 2001; Gaffeo et al., 2003; Stanley et al., 1996]. Partendo da questa base è possibile calcolare una media settoriale, denotata con (A), per una specifica voce di bilancio, denotata con (a), utilizzando una funzione che approssima l'andamento di (a) rispetto ad una variabile dimensionale (s) ed utilizzando come fattore di ponderazione la funzione della distribuzione nel settore delle aziende rispetto ad (s). Il metodo proposto consentirebbe di superare i limiti derivanti dall'utilizzo dei diffusi indicatori di posizione (media aritmetica, mediana, moda ecc.) i cui risultati sono inevitabilmente condizionati dal maggior peso esercitato dai valori relativi alle aziende di grandi dimensioni. Ciò permetterebbe effettuare analisi sulla composizione dimensionale dei settori, oltre a supportare meccanismi di costruzione di bilanci di simulazione, alimentati da ipotesi sulla dimensione aziendale. Nella letteratura economico-aziendale non si evidenziano al momento contributi di questa natura.
2009
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