Il progetto presentato, si propone, di analizzare come le proposte ecoturistiche determinino da una parte, una rifunzionalizzazione degli spazi, cosa che coinvolge diversi attori sociali attivi nella produzione dello spazio, attraverso la mobilitazione del loro capitale sociale; dall'altra, come domanda e offerta siano il riflesso di una serie di rappresentazioni che gli attori privilegiati (turisti, membri della comunità locale, amministratori pubblici, imprenditori ecc.) alimentano e riproducono. Sebbene gli studi sull'ecoturismo si siano moltiplicati, l'articolazione tra le pratiche spaziali che lo caratterizzano e la qualità dello spazio prodotto restano ancora da indagare. La ricerca mira a leggere il discorso alla base della diffusione e del successo dell'ecoturismo, individuando alcune linee fondamentali attraverso le quali questa pratica socio-spaziale è stata pubblicamente rappresentata come uno dei più felici matrimoni tra sostenibilità e responsabilità individuale. La retorica intorno alla quale la proposta ecoturistica è costruita, mostra un mondo dicotomico, in cui la 'modernità' che ha 'corrotto'l'individuo 'urbano 'si contrappone all'ingenuità, alla genuità e all'immobilità dell'individuo 'rurale Inoltre, la distinzione artificialmente introdotta tra viaggiatore e turista permette di fare del turismo organizzato, in gruppo, l'immagine della massa, e di una massa sottomessa agli ordini del mercato, e alimentare così il mito del viaggiatore 'responsabile Il mondo presentato in tal maniera è un mondo chiuso, caratterizzato da una parte da società percepite in movimento e dall'altra da culture sentite come immutabili. Questa retorica è riscontrabile nei discorsi portati avanti da diverse ONG che lavorano nel campo dello sviluppo sostenibile. In questo modo, però, il 'viaggio alternativo' rischia di assomigliare ad un'altra maniera di sfruttare commercialmente (da parte di imprese, associazioni ecc.) l'incontenibile desiderio di viaggiare. Partendo da queste premesse, la ricerca intende chiarire innanzitutto gli elementi che definiscono l'ecoturismo come pratica distinta dal turismo sostenibile e dal turismo cosiddetto 'alternativo tenendo conto che la sua realizzazione prevede la soddisfazione di quelle tre condizioni sopraccitate, alfine di fornire un nuovo campo di definizione per il fenomeno. Questo è necessario per comprendere in che modo l'ecoturismo si sia affermato e continui a svilupparsi come nodo fondamentale del legame tra ambiente e società; come esso sia un mezzo importante per la gestione delle risorse naturali e del territorio protetto; infine, come pratica possibile di educazione ambientale in campo, condizione che permette il mantenimento del legame tra ambiente e società, la conservazione del patrimonio naturale e l'educazione degli individui. Tre specifici casi di studio sono stati scelti come training sue dai quali partire per elaborare il modello interpretativo, attraverso gli strumenti metodologici che la geografia culturale, sociale ed economica rispettivamente offrono. I risultati del lavoro vedranno poi l'applicazione successiva su un quarto caso, considerato di applicazione e verifica degli stessi (test site).

'(Eco)tourist troubles': trasformazioni territoriali e performance spaziali attraverso l'analisi del fenomeno dell'ecoturismo.

NICOSIA, ENRICO DOMENICO GIOVANNI
2008-01-01

Abstract

Il progetto presentato, si propone, di analizzare come le proposte ecoturistiche determinino da una parte, una rifunzionalizzazione degli spazi, cosa che coinvolge diversi attori sociali attivi nella produzione dello spazio, attraverso la mobilitazione del loro capitale sociale; dall'altra, come domanda e offerta siano il riflesso di una serie di rappresentazioni che gli attori privilegiati (turisti, membri della comunità locale, amministratori pubblici, imprenditori ecc.) alimentano e riproducono. Sebbene gli studi sull'ecoturismo si siano moltiplicati, l'articolazione tra le pratiche spaziali che lo caratterizzano e la qualità dello spazio prodotto restano ancora da indagare. La ricerca mira a leggere il discorso alla base della diffusione e del successo dell'ecoturismo, individuando alcune linee fondamentali attraverso le quali questa pratica socio-spaziale è stata pubblicamente rappresentata come uno dei più felici matrimoni tra sostenibilità e responsabilità individuale. La retorica intorno alla quale la proposta ecoturistica è costruita, mostra un mondo dicotomico, in cui la 'modernità' che ha 'corrotto'l'individuo 'urbano 'si contrappone all'ingenuità, alla genuità e all'immobilità dell'individuo 'rurale Inoltre, la distinzione artificialmente introdotta tra viaggiatore e turista permette di fare del turismo organizzato, in gruppo, l'immagine della massa, e di una massa sottomessa agli ordini del mercato, e alimentare così il mito del viaggiatore 'responsabile Il mondo presentato in tal maniera è un mondo chiuso, caratterizzato da una parte da società percepite in movimento e dall'altra da culture sentite come immutabili. Questa retorica è riscontrabile nei discorsi portati avanti da diverse ONG che lavorano nel campo dello sviluppo sostenibile. In questo modo, però, il 'viaggio alternativo' rischia di assomigliare ad un'altra maniera di sfruttare commercialmente (da parte di imprese, associazioni ecc.) l'incontenibile desiderio di viaggiare. Partendo da queste premesse, la ricerca intende chiarire innanzitutto gli elementi che definiscono l'ecoturismo come pratica distinta dal turismo sostenibile e dal turismo cosiddetto 'alternativo tenendo conto che la sua realizzazione prevede la soddisfazione di quelle tre condizioni sopraccitate, alfine di fornire un nuovo campo di definizione per il fenomeno. Questo è necessario per comprendere in che modo l'ecoturismo si sia affermato e continui a svilupparsi come nodo fondamentale del legame tra ambiente e società; come esso sia un mezzo importante per la gestione delle risorse naturali e del territorio protetto; infine, come pratica possibile di educazione ambientale in campo, condizione che permette il mantenimento del legame tra ambiente e società, la conservazione del patrimonio naturale e l'educazione degli individui. Tre specifici casi di studio sono stati scelti come training sue dai quali partire per elaborare il modello interpretativo, attraverso gli strumenti metodologici che la geografia culturale, sociale ed economica rispettivamente offrono. I risultati del lavoro vedranno poi l'applicazione successiva su un quarto caso, considerato di applicazione e verifica degli stessi (test site).
2008
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/125208
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