L' obbiettivo di questo lavoro è quello di indagare sui meccanismi e sui si criteri razionali, sia mercantili e sia extramercantili, sottostanti al processo di allocazione del lavoro agricolo. La determinazione dello spettro dei salari ombra effettivamente percepiti dalle diverse categorie di soggetti, che risultano occupati a vario titolo (lavoro a tempo pieno, lavoro a tempo parziale) in agricoltura può contribuire a spiegare le scelte individuali di offerta di lavoro in un contesto di assenza (o imperfezione) del mercato del lavoro agricolo stesso. L'ambito economico-territoriale di riferimento è quello della montagna pistoiese, in cui si può osservare che, da un lato, l'attività produttiva agricola non è avanzata e che, da un altro lato, l'esistenza di opportunità, di reddito e di occupazione, esterne al settore ma interne all'area, forniscono all'agricoltura stessa una capacità di resistenza e/o di adattamento rispetto al processo di sviluppo esterno. L'indagine empirica che è stata condotta è di tipo uniperiodale, poiché le osservazioni fatte si riferiscono ad un solo anno e cioè al 1990. Nel paragrafo 2 si delinea il quadro generale di riferimento teorico, illustrando in modo schematico le fasi del processo di trasformazione del settore agricolo durante il processo di lungo periodo di sviluppo generale, fino a delinearne un ruolo nuovo, secondo cui la tradizionale attività di produzione agricola si modificherebbe in attività di consumo da parte di quelle stesse categorie che esercitano l'agricoltura, distinte da quelle più ampie dei fruitori di servizi ambientali. Nel paragrafo 3 si descrive brevemente l'area considerata, individuandone quei tratti economici caratteristici che sembrano comuni ad altre aree economico-territoriali, pur sempre localizzate in sistemi industriali avanzati (Schmitt, 1991). Di seguito si costruisce una matrice di programmazione lineare territoriale (PLT) delle attività produttive agricole e forestali, le quali impiegano solo due fattori, la terra ed il lavoro. La soluzione duale del problema di massimizzazione della matrice fornisce l'insieme dei livelli di salario ombra, che sono effettivamente percepiti dalle diverse categorie di lavoratori osservati. L'uso qui proposto della matrice di PLT è conoscitivo, piuttosto che normativo, ovvero ad essa si richiede di fornire notizie sulla remunerazione delle risorse e non il piano ottimo delle attività da proporre in sede di trasformazione. Da ultimo, nel paragrafo 4 sulla scia dei risultati così ottenuti, si fornisce una tra le molteplici e pure plausibili interpretazioni della/e razionalità sottostante alle scelte allocative del lavoro, messe in atto dal sistema territoriale considerato. L'ipotesi comportamentale qui adottata è quella di considerare il territorio come il soggetto microeconomico fondamentale, che agisce come se fosse un'unità decisionale "comunitaria", cioè contemporaneamente "market" e "non market", in assenza di un mercato completo e perfetto del lavoro agricolo. La funzione di utilità che questo particolare "agente territoriale" intende massimizzare viene costruita seguendo il modello di comportamento e di scelta razionale della famiglia intesa come "household production" (Becker, 1976; Deaton e Muellbauer, 1987; Pollak e Wachter, 1975; Willis, 1989).

Allocazione del lavoro in agricoltura e salario ombra. Analisi di un sistema locata attraverso la P. L.

CORINTO, GIAN LUIGI;
1994-01-01

Abstract

L' obbiettivo di questo lavoro è quello di indagare sui meccanismi e sui si criteri razionali, sia mercantili e sia extramercantili, sottostanti al processo di allocazione del lavoro agricolo. La determinazione dello spettro dei salari ombra effettivamente percepiti dalle diverse categorie di soggetti, che risultano occupati a vario titolo (lavoro a tempo pieno, lavoro a tempo parziale) in agricoltura può contribuire a spiegare le scelte individuali di offerta di lavoro in un contesto di assenza (o imperfezione) del mercato del lavoro agricolo stesso. L'ambito economico-territoriale di riferimento è quello della montagna pistoiese, in cui si può osservare che, da un lato, l'attività produttiva agricola non è avanzata e che, da un altro lato, l'esistenza di opportunità, di reddito e di occupazione, esterne al settore ma interne all'area, forniscono all'agricoltura stessa una capacità di resistenza e/o di adattamento rispetto al processo di sviluppo esterno. L'indagine empirica che è stata condotta è di tipo uniperiodale, poiché le osservazioni fatte si riferiscono ad un solo anno e cioè al 1990. Nel paragrafo 2 si delinea il quadro generale di riferimento teorico, illustrando in modo schematico le fasi del processo di trasformazione del settore agricolo durante il processo di lungo periodo di sviluppo generale, fino a delinearne un ruolo nuovo, secondo cui la tradizionale attività di produzione agricola si modificherebbe in attività di consumo da parte di quelle stesse categorie che esercitano l'agricoltura, distinte da quelle più ampie dei fruitori di servizi ambientali. Nel paragrafo 3 si descrive brevemente l'area considerata, individuandone quei tratti economici caratteristici che sembrano comuni ad altre aree economico-territoriali, pur sempre localizzate in sistemi industriali avanzati (Schmitt, 1991). Di seguito si costruisce una matrice di programmazione lineare territoriale (PLT) delle attività produttive agricole e forestali, le quali impiegano solo due fattori, la terra ed il lavoro. La soluzione duale del problema di massimizzazione della matrice fornisce l'insieme dei livelli di salario ombra, che sono effettivamente percepiti dalle diverse categorie di lavoratori osservati. L'uso qui proposto della matrice di PLT è conoscitivo, piuttosto che normativo, ovvero ad essa si richiede di fornire notizie sulla remunerazione delle risorse e non il piano ottimo delle attività da proporre in sede di trasformazione. Da ultimo, nel paragrafo 4 sulla scia dei risultati così ottenuti, si fornisce una tra le molteplici e pure plausibili interpretazioni della/e razionalità sottostante alle scelte allocative del lavoro, messe in atto dal sistema territoriale considerato. L'ipotesi comportamentale qui adottata è quella di considerare il territorio come il soggetto microeconomico fondamentale, che agisce come se fosse un'unità decisionale "comunitaria", cioè contemporaneamente "market" e "non market", in assenza di un mercato completo e perfetto del lavoro agricolo. La funzione di utilità che questo particolare "agente territoriale" intende massimizzare viene costruita seguendo il modello di comportamento e di scelta razionale della famiglia intesa come "household production" (Becker, 1976; Deaton e Muellbauer, 1987; Pollak e Wachter, 1975; Willis, 1989).
1994
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
allocazione.pdf

accesso aperto

Tipologia: Documento in post-print (versione successiva alla peer review e accettata per la pubblicazione)
Licenza: DRM non definito
Dimensione 3.16 MB
Formato Adobe PDF
3.16 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/111604
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact