Lo scritto confluisce in un volume, curato dall’autrice stessa, dedicato ai profili di gestione e controllo delle amministrazioni pubbliche, con particolare attenzione ai percorsi d’innovazione. Si tratta di un’ampia trattazione concepita nell’impostazione di fondo in occasione del convegno su “Strumenti di management e controllo per le pubbliche amministrazioni” svolto nel 2005 presso l’Università degli Studi di Macerata, e articolata in sezioni riguardanti: gestione; sistemi di programmazione e controllo e qualità della gestione; strumenti per il cambiamento e l’innovazione della gestione. Come evidenziato nella prefazione del volume, la trattazione si sviluppa complessivamente intorno a due temi fondamentali legati alla necessità: “di un’amministrazione tesa al cambiamento con forza, equilibrio e coinvolgimento umano, per garantire l’evoluzione del benessere collettivo e la cura del bene comune, da un lato; della cultura civica dei cittadini, per valutare consapevolmente le scelte pubbliche e quindi promuovere un agire razionale delle amministrazioni, dall’altro”. Parliamo di un filo conduttore che riguarda anche il capitolo qui in oggetto “I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO COME STRUMENTI DI GOVERNO”, sviluppato nei seguenti temi: La pubblica amministrazione come azienda; Il rinnovamento della pubblica amministrazione e i sistemi di programmazione e controllo; Profili organizzativi e profili informativi dei sistemi di programmazione e controllo; L’organizzazione per centri di responsabilità; Sistemi informativi e grandezze per l’apprendimento; L’attenzione ai profili qualitativi di servizio; L’attenzione ai costi; La collaborazione delle risorse umane nelle rilevazioni analitiche per il controllo; Il coinvolgimento dei cittadini. In particolare, “la necessità di un’amministrazione tesa al cambiamento con forza, equilibrio e coinvolgimento umano, per garantire l’evoluzione del benessere collettivo e la cura del bene comune” emerge prevalentemente nelle parti del capitolo dedicate all’integrazione dei profili organizzativi e dei profili informativi per il controllo, e all’indispensabile collaborazione delle risorse umane per l’attivazione di fluidi percorsi di apprendimento e miglioramento, “nella costante ricerca di livelli superiori di benessere per le persone che gravitano intorno all’azienda come utenti, lavoratori o interlocutori diversi” (pag. 291). La necessità di sviluppare cultura civica “per valutare consapevolmente le scelte pubbliche e quindi promuovere un agire razionale delle amministrazioni” emerge nelle parti del capitolo dedicate al coinvolgimento dei cittadini, in cui si tratta, di comunicazione sociale e di processi decisionali partecipativi. In particolare, al riguardo di tali processi, in quanto “sistemi di gestione basati sul coinvolgimento della collettività nell’effettuare scelte e nel fissare obiettivi dell’ente” (pag. 326), trovano approfondimento le condizioni di efficacia, da un lato, i rischi di strumentalizzazione e insuccesso, dall’altro. Il lavoro qui considerato rappresenta un’evoluzione rispetto a risultati esposti dall’autrice nel predente lavoro “Il bilancio sociale degli enti locali. Contenuti e relazioni con il controllo di gestione” (2004). Tale evoluzione è ampiamente frutto delle esperienze e delle riflessioni collegate all’applicazione delle proposte metodologiche contenute nella monografia indicata. In particolare, nel capitolo qui considerato, sono rintracciabili diverse riflessioni relative a contestualizzazioni specifiche (riguardanti, ad esempio, le dimensioni della qualità e l’analisi dei costi – si considerino a questo proposito le ipotesi di gestione associata/gestione divisa). Peraltro, il lavoro si caratterizza per elementi di originalità ed innovazione legati in generale alla lettura dei sistemi di programmazione e controllo come basi di governo e lavoro per il miglioramento: si tratta di sistemi inclusivi della prospettiva degli interlocutori, fondati su di un approccio critico e auto-valutativo, e su di una sapiente fusione tra organizzazione e informazione in quanto condizione indispensabile per la loro stessa esistenza.

I sistemi di programmazione e controllo come strumenti di governo

GIUSEPPONI, Katia
2009-01-01

Abstract

Lo scritto confluisce in un volume, curato dall’autrice stessa, dedicato ai profili di gestione e controllo delle amministrazioni pubbliche, con particolare attenzione ai percorsi d’innovazione. Si tratta di un’ampia trattazione concepita nell’impostazione di fondo in occasione del convegno su “Strumenti di management e controllo per le pubbliche amministrazioni” svolto nel 2005 presso l’Università degli Studi di Macerata, e articolata in sezioni riguardanti: gestione; sistemi di programmazione e controllo e qualità della gestione; strumenti per il cambiamento e l’innovazione della gestione. Come evidenziato nella prefazione del volume, la trattazione si sviluppa complessivamente intorno a due temi fondamentali legati alla necessità: “di un’amministrazione tesa al cambiamento con forza, equilibrio e coinvolgimento umano, per garantire l’evoluzione del benessere collettivo e la cura del bene comune, da un lato; della cultura civica dei cittadini, per valutare consapevolmente le scelte pubbliche e quindi promuovere un agire razionale delle amministrazioni, dall’altro”. Parliamo di un filo conduttore che riguarda anche il capitolo qui in oggetto “I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO COME STRUMENTI DI GOVERNO”, sviluppato nei seguenti temi: La pubblica amministrazione come azienda; Il rinnovamento della pubblica amministrazione e i sistemi di programmazione e controllo; Profili organizzativi e profili informativi dei sistemi di programmazione e controllo; L’organizzazione per centri di responsabilità; Sistemi informativi e grandezze per l’apprendimento; L’attenzione ai profili qualitativi di servizio; L’attenzione ai costi; La collaborazione delle risorse umane nelle rilevazioni analitiche per il controllo; Il coinvolgimento dei cittadini. In particolare, “la necessità di un’amministrazione tesa al cambiamento con forza, equilibrio e coinvolgimento umano, per garantire l’evoluzione del benessere collettivo e la cura del bene comune” emerge prevalentemente nelle parti del capitolo dedicate all’integrazione dei profili organizzativi e dei profili informativi per il controllo, e all’indispensabile collaborazione delle risorse umane per l’attivazione di fluidi percorsi di apprendimento e miglioramento, “nella costante ricerca di livelli superiori di benessere per le persone che gravitano intorno all’azienda come utenti, lavoratori o interlocutori diversi” (pag. 291). La necessità di sviluppare cultura civica “per valutare consapevolmente le scelte pubbliche e quindi promuovere un agire razionale delle amministrazioni” emerge nelle parti del capitolo dedicate al coinvolgimento dei cittadini, in cui si tratta, di comunicazione sociale e di processi decisionali partecipativi. In particolare, al riguardo di tali processi, in quanto “sistemi di gestione basati sul coinvolgimento della collettività nell’effettuare scelte e nel fissare obiettivi dell’ente” (pag. 326), trovano approfondimento le condizioni di efficacia, da un lato, i rischi di strumentalizzazione e insuccesso, dall’altro. Il lavoro qui considerato rappresenta un’evoluzione rispetto a risultati esposti dall’autrice nel predente lavoro “Il bilancio sociale degli enti locali. Contenuti e relazioni con il controllo di gestione” (2004). Tale evoluzione è ampiamente frutto delle esperienze e delle riflessioni collegate all’applicazione delle proposte metodologiche contenute nella monografia indicata. In particolare, nel capitolo qui considerato, sono rintracciabili diverse riflessioni relative a contestualizzazioni specifiche (riguardanti, ad esempio, le dimensioni della qualità e l’analisi dei costi – si considerino a questo proposito le ipotesi di gestione associata/gestione divisa). Peraltro, il lavoro si caratterizza per elementi di originalità ed innovazione legati in generale alla lettura dei sistemi di programmazione e controllo come basi di governo e lavoro per il miglioramento: si tratta di sistemi inclusivi della prospettiva degli interlocutori, fondati su di un approccio critico e auto-valutativo, e su di una sapiente fusione tra organizzazione e informazione in quanto condizione indispensabile per la loro stessa esistenza.
2009
9788814145230
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/101005
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