Lo scritto confluisce in un volume, curato dall’autrice stessa, dedicato ai profili di gestione e controllo delle amministrazioni pubbliche, con particolare attenzione ai percorsi d’innovazione. Si tratta di un’ampia trattazione concepita nell’impostazione di fondo in occasione del convegno su “Strumenti di management e controllo per le pubbliche amministrazioni” svolto nel 2005 presso l’Università degli Studi di Macerata, e articolata in sezioni riguardanti: gestione; sistemi di programmazione e controllo e qualità della gestione; strumenti per il cambiamento e l’innovazione della gestione. Come evidenziato nella prefazione del volume, la trattazione si sviluppa complessivamente intorno a due temi fondamentali legati alla necessità: “di un’amministrazione tesa al cambiamento con forza, equilibrio e coinvolgimento umano, per garantire l’evoluzione del benessere collettivo e la cura del bene comune, da un lato; della cultura civica dei cittadini, per valutare consapevolmente le scelte pubbliche e quindi promuovere un agire razionale delle amministrazioni, dall’altro”. Parliamo di un filo conduttore che riguarda anche il capitolo qui in oggetto “I SISTEMI DI REPORTING”, sviluppato nei seguenti temi: La spiegazione degli scostamenti; Il numero e la quantificazione nel reporting; Il valore delle informazioni; Quadri organici di riferimento per il reporting; Render conto agli interlocutori: il reporting sociale; Un focus sul reporting di genere; «Dar seguito». Dal reporting all’azione. In particolare, “la necessità di un’amministrazione tesa al cambiamento con forza, equilibrio e coinvolgimento umano, per garantire l’evoluzione del benessere collettivo e la cura del bene comune” emerge in tutte le parti del capitolo dedicate ai profili di report dotati di significatività. In particolare a tale riguardo possiamo leggere: “In un report significativo ci si pongono punti interrogativi fino a quando non si ritiene di aver individuato le cause di dettaglio che consentono la definizione di azioni correttive. Si tratta di elementi che vanno presi in considerazione e descritti facendo riferimento a dati verificabili. Anche in questo ambito, per evitare la vaghezza, ci si dovrebbe basare soprattutto su grandezze” (pag. 533). La necessità di sviluppare cultura civica “per valutare consapevolmente le scelte pubbliche e quindi promuovere un agire razionale delle amministrazioni” emerge soprattutto nelle parti del capitolo dedicate al reporting sociale e di genere. In sintesi, la logica del controllo e del reporting viene evidenziata come logica – fondamentale ma purtroppo non scontata nella prassi – “del «dar seguito»: comprendere per decidere e agire di conseguenza per migliorare” (pag. 548). Il lavoro qui considerato rappresenta un’evoluzione rispetto a risultati esposti dall’autrice nel predente lavoro “Il bilancio sociale degli enti locali. Contenuti e relazioni con il controllo di gestione” (2004). Si tratta di un’evoluzione determinata prevalentemente dalle esperienze e dalle riflessioni collegate all’applicazione della proposta metodologica delineata nella monografia indicata. In particolare, il lavoro in oggetto si caratterizza per elementi di originalità ed innovazione legati soprattutto a riflessioni specifiche riguardanti: gerarchia delle tipologie di comparazione, con focus necessariamente preordinato nel confronto obiettivi-risultati; percorso logico e interrogativi che devono caratterizzare processi di gestione e controllo coerenti; quadri organici di riferimento per il reporting, espressivi di complessità e livelli, rigorosamente impostati per far agevolmente comprendere i collegamenti tra scostamenti globali e scostamenti analitici; focalizzazione – nell’ambito del reporting sociale – sul reporting di genere, con sintesi delle riflessioni sviluppate e delle valutazioni effettuate in sede di sperimentazione di specifica metodologia di rendicontazione.

I sistemi di reporting

GIUSEPPONI, Katia
2009-01-01

Abstract

Lo scritto confluisce in un volume, curato dall’autrice stessa, dedicato ai profili di gestione e controllo delle amministrazioni pubbliche, con particolare attenzione ai percorsi d’innovazione. Si tratta di un’ampia trattazione concepita nell’impostazione di fondo in occasione del convegno su “Strumenti di management e controllo per le pubbliche amministrazioni” svolto nel 2005 presso l’Università degli Studi di Macerata, e articolata in sezioni riguardanti: gestione; sistemi di programmazione e controllo e qualità della gestione; strumenti per il cambiamento e l’innovazione della gestione. Come evidenziato nella prefazione del volume, la trattazione si sviluppa complessivamente intorno a due temi fondamentali legati alla necessità: “di un’amministrazione tesa al cambiamento con forza, equilibrio e coinvolgimento umano, per garantire l’evoluzione del benessere collettivo e la cura del bene comune, da un lato; della cultura civica dei cittadini, per valutare consapevolmente le scelte pubbliche e quindi promuovere un agire razionale delle amministrazioni, dall’altro”. Parliamo di un filo conduttore che riguarda anche il capitolo qui in oggetto “I SISTEMI DI REPORTING”, sviluppato nei seguenti temi: La spiegazione degli scostamenti; Il numero e la quantificazione nel reporting; Il valore delle informazioni; Quadri organici di riferimento per il reporting; Render conto agli interlocutori: il reporting sociale; Un focus sul reporting di genere; «Dar seguito». Dal reporting all’azione. In particolare, “la necessità di un’amministrazione tesa al cambiamento con forza, equilibrio e coinvolgimento umano, per garantire l’evoluzione del benessere collettivo e la cura del bene comune” emerge in tutte le parti del capitolo dedicate ai profili di report dotati di significatività. In particolare a tale riguardo possiamo leggere: “In un report significativo ci si pongono punti interrogativi fino a quando non si ritiene di aver individuato le cause di dettaglio che consentono la definizione di azioni correttive. Si tratta di elementi che vanno presi in considerazione e descritti facendo riferimento a dati verificabili. Anche in questo ambito, per evitare la vaghezza, ci si dovrebbe basare soprattutto su grandezze” (pag. 533). La necessità di sviluppare cultura civica “per valutare consapevolmente le scelte pubbliche e quindi promuovere un agire razionale delle amministrazioni” emerge soprattutto nelle parti del capitolo dedicate al reporting sociale e di genere. In sintesi, la logica del controllo e del reporting viene evidenziata come logica – fondamentale ma purtroppo non scontata nella prassi – “del «dar seguito»: comprendere per decidere e agire di conseguenza per migliorare” (pag. 548). Il lavoro qui considerato rappresenta un’evoluzione rispetto a risultati esposti dall’autrice nel predente lavoro “Il bilancio sociale degli enti locali. Contenuti e relazioni con il controllo di gestione” (2004). Si tratta di un’evoluzione determinata prevalentemente dalle esperienze e dalle riflessioni collegate all’applicazione della proposta metodologica delineata nella monografia indicata. In particolare, il lavoro in oggetto si caratterizza per elementi di originalità ed innovazione legati soprattutto a riflessioni specifiche riguardanti: gerarchia delle tipologie di comparazione, con focus necessariamente preordinato nel confronto obiettivi-risultati; percorso logico e interrogativi che devono caratterizzare processi di gestione e controllo coerenti; quadri organici di riferimento per il reporting, espressivi di complessità e livelli, rigorosamente impostati per far agevolmente comprendere i collegamenti tra scostamenti globali e scostamenti analitici; focalizzazione – nell’ambito del reporting sociale – sul reporting di genere, con sintesi delle riflessioni sviluppate e delle valutazioni effettuate in sede di sperimentazione di specifica metodologia di rendicontazione.
2009
9788814145230
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/101004
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